Cronaca
Sordomuti costretti a vendere gadget: sette russi finiti in manette
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Sfruttavano 200 sordomuti bielorussi, rapinandoli del denaro ricavato vendendo "peluche" e altri gadget ai clienti dei ristoranti o sulle spiagge di Toscana, Emilia-Romagna, Liguria e Lombardia. Con questa accusa sette russi sono finiti a processo a Firenze: il tribunale li ha condannati a otto anni di carcere per rapina. Prescritti i reati di sequestro di persona e associazione a delinquere. La vicenda risale al 2000. Ai sordomuti veniva garantito il vitto e l'alloggio, ma il grosso del ricavato finiva nelle tasche dei loro sfruttatori. Alla fine del luglio 2000, nel porto di Livorno furono arrestati i russi che dovranno anche pagare 3.000 euro di multa ciascuno. A pena espiata verranno espulsi dall'Italia.
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