Cronaca
Omicidio Biggi nei vicoli, la scena del delitto fu "contaminata"
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Sfilata di testimoni e visione del filmato dei soccorsi al processo, in corte d'Assise, a Luca Delfino, l'uomo di 33 anni, accusato dell'omicidio di Luciana Biggi (nella foto) l'ex fidanzata di 36 anni, uccisa la notte del 28 aprile 2006 nei vicoli del centro storico genovese. In tribunale a Genova c'è stata la ricostruzione del delitto. Delfino quando stamani è entrato in aula si è rivolto verso il Crocefisso e, inviando un bacio, ha fatto il segno della croce. Sono stati nove i testi ai quali il pm Enrico Zucca ha posto delle domande supportandole con i filmati. Sono stati ascoltati il volontario del pubblico soccorso che tastò il polso della Biggi agonizzante a terra in vico San Bernardo, l'autista dell'ambulanza che portò la barella sulla quale fu adagiata la donna e che, prendendole le pulsazioni all'interno dell'autolettiga, si accorse che aveva un taglio alla gola. E ancora il medico del 118, un sovrintendente di polizia della pattuglia intervenuta per prima sul posto, quattro dipendenti dell'Amiu e una guardia giurata. Dalle testimonianze è emerso che la zona in cui fu trovata Luciana Biggi in fin di vita venne percorsa da diverse persone che potrebbero averne alterato l'integrità prima dell'arrivo degli esperti della polizia scientifica.
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