Cronaca

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Ci sono già i primi 'pentiti' nell'inchiesta della procura della Spezia che ha portato martedì all'arresto del presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre Franco Bonanini, del sindaco di Riomaggiore Gianluca Pasini e di altre 10 persone. I primi interrogatori hanno consentito agli inquirenti di ottenere conferme e ulteriori informazioni su quella che è stata definita dal gip "una gestione totalmente criminale della cosa pubblica all'interno del Comune di Riomaggiore". Intanto prosegue il lavoro della squadra mobile della Spezia che sta ancora analizzando la mole di documenti sequestrati nei giorni scorsi. Tra queste carte anche gli estratti conto e i movimenti bancari degli arrestati dove si cerca traccia di azioni o operazioni bancarie anomale. Ma il riserbo della polizia è totale e nulla trapela sul risultato delle analisi. Sembra invece accertato che alcuni riferimenti a contatti con elementi della criminalità calabrese, emersi in alcune intercettazioni ambientali, siano frutto di quella "delirante onnipotenza - si legge nell' ordinanza - con la quale venivano millantati incontri e contatti con personalità e vantato improbabili suggerimenti e consigli". Bonanini, che nell'ordinanza viene definito il 'dominus' dell'associazione a delinquere, si trova tutt'ora ricoverato in stato di arresto nel centro clinico del carcere don Bosco di Pisa ma il gip potrebbe già pronunciarsi nelle prossime ore sull'istanza di scarcerazione per motivi di salute. Bonanini infatti, secondo quanto si legge nella perizia allegata all'istanza di scarcerazione, soffre di "immunodeficienza derivata da un recente trapianto di fegato".