Cronaca

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"Il fatto che il nome del ministro Brunetta possa comparire in qualche passaggio delle intercettazioni ambientali, non ha niente a che vedere con i capi di contestazione mossi a Franco Bonanini". Lo chiarisce il suo avvocato Marco Corini. Non c'é legame, con l'accertamento che la Guardia Forestale aveva fatto mesi fa su un rustico acquistato dal ministro Renato Brunetta proprio alle Cinque Terre: una piccola costruzione, ceduta per quarantamila euro. Successivamente a quel controllo (concluso così), ed in seguito ad altre segnalazioni, erano iniziate le verifiche sull'operato del Parco: "Un nome in 900 pagine, niente di più - afferma Corini - nelle contestazioni non c'é nulla in termini di reato, relativamente a personaggi di governo". L'avvocato di Bonanini ritiene che l'impianto accusatorio 'sia debole' ed è perplesso sull'arresto del presidente del Parco. Le accuse a suo avviso sono da 'depotenziare'. In quanto all'accusa di calunnia mossa dagli investigatori colpiti da lettere anonime, Corini spiega che non c'é contezza alcuna che Bonanini abbia ispirato le lettere anonime del 'corvo' contro gli ufficiali di polizia giudiziaria.