A Portovenere all’apparenza tutto sembra tornato alla normalità. La località spezzina, patrimonio mondiale dell’Unesco, accoglie turisti e si prepara alla processione solenne del martedì sera per la Madonna Bianca con il promontorio illuminato dalle fiaccole. Ma il centro a lungo isolato a causa di diverse frane con detriti caduti dalla collina nella giornata di sabato ha portato la richiesta dello stato di emergenza. Lo formulerà ufficialmente la Regione al Governo mercoledì dopo un sopralluogo dei tecnici per verificare – spiega l’assessore regionale all’ambiente Renata Briano – l’estensione e l’intensità del fenomeno causato dal violento nubifragio che in un’ora ha riversato sul borgo 75 millimetri di pioggia. Lo stato di emergenza più estensivo di quello di calamità punta ad ottenere al più presto risorse non solo per i danni economici delle attività ma anche per quelli ambientali. Le prime stime parlano di alcuni milioni di euro di danni, ma il dato è destinato a crescere considerato che sono necessari nuovi interventi. “Alcuni pozzi che raccolgono l’acqua piovana sono da ripulire perché ancora pieni – ha spiegato il sindaco di Portovenere Massimo Nardini – e un altro evento temporalesco come quello di sabato porterebbe il dramma”. E così si studiano interventi con l’utilizzo di strumenti da calare su Portovenere attraverso elicotteri. In vista dell’autunno infatti c’è da approntare una serie di interventi per affrontare la stagione delle piogge. Intanto c’è da apprezzare la macchina organizzativa che in poco tempo ha portato al ripristino dell’agibilità del centro della località rimasto a lungo isolato.
Cronaca
La Regione chiede lo stato di emergenza per Portovenere
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