Cronaca

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Domani mattina Domenico Gangemi e Domenico Belcastro compariranno davanti al gip Marina Orsini in carcere per l’udienza di convalida del loro arresto con l’accusa di associazione di stampo mafioso, il cosiddetto 416 bis. Quelli che le indagini di polizia e carabinieri hanno individuato come i referenti genovesi della ‘Ndrangheta potrebbero anche scegliere strategie diverse davanti al magistrato. Se incerta sembra la volontà di Gangemi, Belcastro, sembra determinato a parlare per cercare di spiegare la sua estraneità. La difesa punterebbe a sottolineare che non si sarebbe palesato il controllo del territorio come contestato dal momento che solo il Belcastro sarebbe finito dietro le sbarre senza però la contestazione di reati fisici. Tra l’altro sempre lo stesso Belcastro da due anni soffre di problemi cardiaci tanto da essere stato sostituito nell’impresa di Marassi dal figlio. Intanto mentre gli inquirenti cercano di ricostruire gli eventuali legami con poltici locali, sono scattate le perquisizioni al Secolo XIX. Con l’accusa di rivelazione di di segreti d’ufficio, risultano indagati quattro giornalisti. “Prova lampante questa al dilà di ogni valutazione – sottolinea la Federazione Nazionale della Stampa - che già oggi i magistrati hanno gli strumenti per limitare la stampa e quindi non sussistono le ragioni per dover ricorrere a leggi bavaglio”.