Nonostante la mancata presenza dei tifosi milanisti rimasti a casa dopo la decisione, presa dal prefetto di Genova nella tardissima serata di ieri, di far giocare Genoa-Milan a porte chiuse, i supporter del grifone hanno deciso di non rinunciare al corteo (peraltro non autorizzato) che era stato organizzato nei giorni scorsi. Corteo che oltre ovviamente a ricordare l'omicidio di Vincenzo Spagnolo avvenuto nel 1995 ad opera di Simone Barbaglia, si è trasformato anche in una protesta proprio contro la decisione di escludere i tifosi rossoblù dallo stadio di Marassi. Alcune centinaia di persone si sono riunite intorno alle 13 davanti alla stazione Brignole e hanno raggiunto lo stadio Ferraris dove hanno reso omaggio alla stele in memoria dell'omicidio di Spagnolo. Il corteo è stato tenuto sotto controllo dalle forze dell'ordine, alcuni agenti anche in tenuta antisommossa, che si sono mantenute una distanza discreta dalla sfilata. Qualche momento di tensione si è avuto nei pressi dello stadio contro fotografi e cameramen, invitati a non riprendere il corteo. I tifosi hanno gridato cori di insulti contro i milanisti ma soprattutto contro il ministro dell'Interno Roberto Maroni, ritenuto il responsabile di quanto accaduto in settimana.
Cronaca
Tifosi rossoblù in corteo prima della partita a porte chiuse
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