Economia
Crisi, edilizia: 15mila posti a rischio. Chiesta legge
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La crisi dell'edilizia in Italia mette nel 2010 a rischio circa 150mila posti di lavoro nelle 700mila imprese di costruzioni del Paese. E' l'allarme lanciato oggi a Genova da Cna, in un convegno presieduto dal responsabile nazionale Unione imprese delle Costruzioni, Giuliano Sciarri. "Il settore soffre la crisi - ha detto Sciarri - molte imprese edili italiane sono improvvisate, le prime che continuano a fallire". E disciplinare per legge l'attività di costruttore edile in Italia, al momento senza barriere d'accesso alla professione: è la richiesta di Cna al Parlamento, con l'obiettivo fondamentale di combattere il fenomeno dei costruttori improvvisati, degli abusivi, di coloro che esercitano un doppio lavoro e mettono a rischio la sicurezza dei lavoratori". Cna Costruzioni ha denunciato la diminuzione delle impreseitaliane iscritte alla Cassa Edile unita al contemporaneo aumento dei lavoratori iscritti all'Albo delle Imprese Artigiane. Gli operai sarebbero costretti ad aprire partite Iva per lavorare da soli in aziende camuffate senza dipendenti. In Liguria sono 27mila le imprese edili, 10mila a Genova. Nel 2009 a Genova su 1.862 nuovi iscritti all'Albo Imprese Artigiane ben 965 sono state imprese edili di cui 858 ditte individuali, con un tasso di chiusura molto alto rispetto alla media di settore.
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