Cronaca

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Una delegazione della Compagnia unica dei portuali di Genova ha protestato sotto il palazzo della Regione Liguria chiedendo le dimissioni della responsabile della sicurezza del lavoro in porto, una dirigente della Asl, dopo la morte ieri di un lavoratore di 37 anni all'interno della nave Suprema. I lavoratori sono stati ricevuti dal presidente della Regione Claudio Burlando e dall'assessore regionale alla sanità Claudio Montaldo. La Asl risponde di essere sempre presente ai tavoli della sicurezza "e stiamo anche allestendo con l'autorità portuale un nuovo ufficio in porto. Per eviatre questi incidenti bisogna agire sui processi e le procedure del lavoro" dice il direttore della Asl 3 Renata Canini. I camalli hanno chiesto a Burlando che intervenga affinché il porto non sia più gestito solo dai terminalisti che si spartiscono le aree con poca trasparenza e hanno denunciato le carenze della sicurezza del lavoro. "Siamo già venuti qui dopo gli incidenti di Fabrizio e di Enrico - ha ricordato un portuale al presidente, citando le precedenti due vittime del lavoro - ma tutto quello che ci siamo detti in questi anni non è servito a niente. Gianmarco da ieri non c'é più. Il sistema del porto è fallito. Dobbiamo prenderne atto e cambiare le teste. E' un porto di botteghe e di scagni. Non di imprenditori". Un lavoratore del coordinamento della sicurezza portuale ha fatto presente che negli ultimi due anni sono state da loro segnalate centinaia di situazioni a rischio nei terminal traghetti. Intanto prosegue lo sciopero in porto fino al secondo turno del 26 dicembre. Blocco dei mezzi pesanti che si sono ammassati agli ingressi dei varchi, via libera invece ai passeggeri dei traghetti.