Cronaca
Maltempo: frana blocca l'Aurelia e scende la prima neve in regione
1 minuto e 3 secondi di lettura
Solo per un caso non è stata una tragedia. Era molto presto ieri mattina quando un masso di 85 quintali, nonostante la protezione che offrono in quel punto le reti è precipitato sull’Aurelia tra Lavagna e Sestri levante subito dopo una curva bloccando la carreggiata in prossimità delle gallerie di sant’Anna. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e i tecnici della Provincia che prima hanno disposto per il traffico una deviazione forzata sulla A12 e poi hanno riaperto l’Aurelia con una sola corsia a senso unico alternato. Il maltempo ha battuto per ore la nostra regione mentre lungo la costa il vento ha soffiato fino a 90 km/h. Allagamenti e la caduta di due alberi tra Recco e Sori hanno determinato anche in questo caso un senso unico alternato per la circolazione stradale. Piccole frane e smottamenti di lieve entità si sono registrati a Rapallo e Santa Margherita Ligure. Inoltre, il brusco calo della temperatura ha fatto cadere i primi fiocchi di neve nella nostra regione, nell'alta Valle Bormida, che hanno creato disagi sulla autostrada A6 Savona-Torino tra Ceva e Millesimo. La neve si è fatta vedere a Calizzano, Bardineto, Roccavignale e Murialdo e anche in val d’Aveto sopra i mille metri.
Sponsorizzate
Sabato 13 Settembre 2025
Santagostino inaugura a Genova il più grande poliambulatorio d’Italia, il primo in Liguria
Ultime notizie
-
Comune, lo scontro Bianchi-Chiarotti a Primocanale
- Morandi: per il pm i vertici di Autostrade sapevano dello stato del ponte
- Amt, i vertici dell'azienda saranno convocati in Commissione a Tursi
- Ospedale Felettino, arriva l'ultimo via libera: può partire la costruzione
- Genoa, Seydou Fini sempre più bandiera. Rinnova il contratto fino al 2028
-
Il genovese in Islanda: "Si esce alle 16 per prendere i bambini e nessuno ti guarda male"
IL COMMENTO
Il bicchiere mezzo pieno della scuola senza cellulari. E all'intervallo, spunta una "cirulla"
Matte non c’è più, smettiamola di chiamarle tragedie