"Gli accertamenti in questione sono infondati". Si difende così il marchese Giacomo Cattaneo Adorno di Genova, accusato di aver truffato l'Unione europea ricevendo contributi per un'impresa agricola attraverso false attestazioni. "Le dichiarazioni rese dall’Azienda agricola per accedere ai contributi del Fondo europeo - spiega Adorno - sono state sottoscritte da mia moglie che ha condotto l'azienda mantenendone il livello occupazionale. Pertanto, nessuna misteriosa “interposta persona” è coinvolta nella vicenda", aggiunge. "Le richieste dei contributi in questione, inoltre, sono state predisposte con l’assistenza dell’associazione di categoria e sia il Ministero delle Politiche Agricole sia il Ministero delle Finanze hanno chiarito che essi sono dovuti all’impresa e non all’imprenditore".
Cronaca
Adorno si difende: "Accuse infondate"
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