Un vertice per esaminare la sorte del teatro Carlo Felice. L’ennesimo incontro, con sindaco, presidente della Regione, commissario. Davanti un teatro che al posto della platea ha una voragine economica, un buco che s’ingrandisce col passare dei mesi e che Genova e il suo teatro si portano dietro da anni. Nessuno ha mai avuto la forza e il coraggio di affrontare la questione: Genova può ancora permettersi un teatro così grande e costoso? Un teatro che fu progettato quando la città aveva ottocentomila abitanti e lo Stato pagava tutto a piè di lista, sprechi compresi. E di sprechi, sul palcoscenico del teatro dell’Opera ne sono stati fatti tanti. Baste chiedere a chi se ne intende quanto costa a Genova allestire un’opera. Ora, temo, siamo arriva davvero al capolinea. La crisi enorme impone ai Comuni scelte drammatiche, razionalizzazioni, tagli, rinunce. Alla cultura non si può rinunciare, pena la regressione della vita qualitativa della città. Ma ormai non si può più far finta di niente.
Cronaca
Un teatro in agonia
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