Cronaca

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Gli atei italiani esprimono il loro "sgomento per la più grave crisi istituzionale della storia repubblicana avviata oggi dall'attuale governo, sulla pelle di Eluana Englaro (nella foto), per fare contenta la Chiesa cattolica. E supportano ogni tipo di manifestazione indetta sulla vicenda". In un comunicato diffuso oggi, l'Uaar (Unione degli atei e degli Agnostici Razionalisti) annuncia inoltre di farsi promotrice di sit in e manifestazioni in tutto il Paese, elencate sul sito internet dell'associazione. "Ci sembra quasi una situazione da franchismo spagnolo - afferma Raffaele Carcano, segretario nazionale dell'Uaar -, con un governo autoritario che si fa beffe della giurisprudenza ed é completamente succube delle gerarchie ecclesiastiche". L'assurdo della vicenda, sempre secondo l'Uaar, è anche in seno alla comunità dei cattolici italiani: "é come se - spiega la nota - la Chiesa fosse così lontana dalla vita dei suoi fedeli che, invece di convincerli con le sue argomentazioni, fosse costretta ad imporle a colpi di decreti legge". Gli atei italiani chiedono adesso all'opposizione di "svincolarsi dai teodem e di schierarsi, con parole chiare, contro questa incredibile violazione dello stato di diritto e a sostegno del presidente Napolitano". Il Pd della Spezia ha organizzato questa mattina un presidio sotto la Prefettura per esprimere sostegno al presidente Napolitano e alla famiglia di Eluana Englaro. "L'iniziativa vuole dare una risposta chiara all'arroganza del governo Berlusconi - afferma il segretario spezzino del Pd, Davide Natale -; si è verificato uno strappo istituzionale su una questione delicatissima, quello di una famiglia già molto provata. Non si deve fare di questo caso un pretesto per altri fini. Siamo solidali con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e non siamo disposti a veder venir meno i valori democratici". Duro il segretario spezzino Cgil, Lorenzo Cimino: "E' una vergogna, l'ennesima, di questo goveno. E' un attacco al presidente della Repubblica e un ennesimo tentativo di rinnegare i valori laici del Paese nella sua Costituzione. Siamo stanchi di veder calpestare i diritti delle persone anche nella loro sofferenza". Il presidio si è spostato quindi con un corteo sotto al Comune.