Genova "resterà una città dei diritti anche senza il Gay Pride", afferma il presidente della Provincia, Alessandro Repetto, il quale non ritiene che "i valori della dignità, parità e laicità siano né difesi né rappresentati da una manifestazione provocatoria come il Gay Pride". Pur premettendo di condividere "la richiesta e l'esigenza di difendere i diritti di ogni singola persona e la necessità di vedere sempre più combattuti quei pregiudizi che creano discriminazioni ed emarginazioni", Repetto osserva: "Non è attraverso quel tipo di iniziativa che si possono ottenere rispetto e attenzione, a meno che non si desideri semplicemente porsi sotto i riflettori per qualche giorno, alimentando polemiche e disapprovazione generali". "Inoltre - prosegue Repetto - aver scelto come data il giorno dedicato al Corpus Domini è irrispettoso verso le persone che credono, offende una sensibilità religiosa e spirituale che non è meno degna del rispetto che i manifestanti chiedono". "Genova - conclude Repetto - resta medaglia d'oro della Resistenza e simbolo di una cultura laica, una città dove tradizionalmente hanno sempre trovato spazio popoli, culture e differenti individualità".
Politica
Repetto: "Genova tollerante anche senza Gay Pride"
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