"Se Ermanno ha sbagliato, noi lo perdoniamo. Ha pagato un prezzo più alto di quello che la giustizia gli avrebbe mai chiesto. Noi Ermanno Rossi lo conoscevamo bene. Conoscevamo Ermanno, non Erode": così scrivono in una lettera 135 tra dottoresse, infermiere e operatrici sanitarie dell'istituto Giannina Gaslini di Genova, dove lavorava Ermanno Rossi, il ginecologo morto suicida al centro dell'inchiesta su alcuni aborti fuori dalle procedure della legge 194.
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