Cronaca

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Il Vte di Genova Voltri è il primo porto italiano come terminal finale di container. Ma è al collasso. A causa di problemi di vento e del nuovo sistema di informatizzazione negli ultimi tempi si sono accumulati centinaia di container. E così la direzione ha deciso di chiudere le operazioni di export sino a lunedì. Nessun camion potrà entrare in porto per scaricare merce. Solo per caricarla. E gli spedizionieri sono sul piede di guerra: non hanno intenzione di pagare i danni per il blocco dell'export e chiedono l'intervento del Governo per risolvere la crisi. A fronte del traffico in tilt per la seconda giornata con rallentamenti sulle strade cittadine, ma soprattutto code sulle autostrade, l'associazione spedizionieri, corrieri e trasportatori di Genova ha convocato una conferenza stampa. "Ci troviamo di fronte a una situazione di vera emergenza nell'accezione più drammatica del termine", ha detto il segretario generale dell'associazione spedizionieri, Giampaolo Botta. Solo alle 11 gli spedizionieri sono stati informati dai vertici del Terminal del fatto "che ci sono 36 mila contenitori nel piazzale Vte" e che, come si legge in un comunicato del Vte, "per le prossime quattro giornate non saranno serviti i camion che trasportino contenitori per l'esportazione né pieni né vuoti". Secondo l'associazione, "ieri la capacità operativa è stata inferiore al 50 per cento del solito e sono usciti solo 700 contenitori con alcuni camion in attesa per sette ore". Gli spedizionieri prima di tutto non hanno intenzione di pagare i danni, anzi pensano a chiedere un megarisarcimento collettivo: "Non intendiamo assumerci alcun onere per questa situazione - ha detto il segretario - Il terminal pagherà il disservizio, al momento difficilmente valutabile. Vogliamo procedere a una valutazione allargata a tutti i nostri associati". A questo punto l'unica via d'uscita alla crisi legata anche a un disservizio del sistema informatico delle dogane, gli scioperi e il vento, sembra l'intervento governativo.