salute e medicina

Ma gli ospedali sono tranquilli: ripartono le attività chirurgiche e diagnostiche per recuperare le liste d'attesa
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 Mentre gli ospedali cercano di ripartire con le attività di elezione - la chirurgia, la diagnostica - lungamente sospesa nei tempi più duri del covid, le presenze di ricoverati per patologie covid correlate sono stabili e soprattutto per quel che riguarda la terapia intensiva, si tratta nel 90 per cento dei casi di non vaccinati.

"Le persone che arrivano in ospedale con patologie covid correlate sono non vaccinate e soprattutto quelle che sono in terapia intensiva sono non vaccinate", racconta il dottor Angelo Gratarola, coordinatore del dipartimento emergenza urgenza Regione Liguria. Che dà anche i numeri: "Sono più del 90 per cento. E' capitato che alcuni vaccinati si siano positivizzati, ma diventano pazienti di forme di covid molto meno gravi. Alcuni di questi vengono in ospedale per ragioni differenti a volte, cioè per le loro comorbidità come scompensi glicemici, insufficienza cardiaca, altre patologie. Per combinazione siccome facciamo un tampone a ogni persona che entra nel pronto soccorso si scopre una positività. Quindi è necessario dividere in due: la patologia covid correlata che colpisce nel 90 per cento dei casi i pazienti non vaccinati e poi vi è una quota piccola di persone che possono essere anche positive nonostante il vaccino".

Ma, ricorda Gratarola, "l'obiettivo del vaccino è il non avere una malattia grave, soprattutto non da terapia intensiva". Ricomincia nelle strutture ospedaliere a ritmi serrati l'attività chirurgica e diagnostica di elezione per riuscire a sfrondare le lunghe liste d'attesa. "Gli ospedali sono tranquilli", commenta Gratarola, "noi stiamo cercando di ripartire con il programma "Restart" di recupero delle liste d'attesa".