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Un libro che getta nuova luce sulla controversa vicenda del titolo di 96 anni fa
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Giancarlo Rizzoglio membro del Comitato Storico Scientifico della Fondazione Genoa 1893, è autore di un nuovo libro edito da De Ferrari sul caso dello scudetto del campionato 1924/25 vinto dal Bologna ma sul quale il Grifone ha sempre urlato all’ingiustizia che privo’ la squadra di Garbutt del decimo scudetto.

Rizzoglio in questa seconda edizione del volume che verrà presentato martedì alle 18 alla Feltrinelli prova a spiegare il perché: “È forse l’ingiustizia più grossa della storia del calcio italiano, o, come l’ha definita tempo fa il “The Guardian", la più grande nella storia del calcio internazionale. Ritengo -prosegue l’autore- però, e non mi stancherò mai di ripeterlo, che, paradossalmente, il Bologna, la sua formidabile squadra e i suoi dirigenti non c’entrarono nulla con quell’enorme torto. Loro si comportarono sempre correttamente e con sportività. Il torto al Genoa fu perpetrato dai giochi di potere in quel momento in atto sia in Lega Nord e sia in Federcalcio e, soprattutto, dal regime politico del tempo, che proprio nel campionato 1924/25 cominciò a vedere nel calcio italiano uno straordinario veicolo promozionale, propiziando così la vittoria degli emiliani in modo molto discusso”.

Il libro ripercorre l’intera vicenda di quelle celeberrime cinque finali di Lega Nord 1924/25, basandosi esclusivamente sull’evidenza documentale scaturita dagli archivi, in base alle quali il lettore potrà capire come la FIGC di quel tempo si trovò realmente impossibilitata a pervenire serenamente e con equità di giudizio al reale vincitore tra Genoa e Bologna. Rizzoglio fa un esempio: “Nella stagione 1914/15, quando la FIGC sospese il campionato ad una sola giornata dalla fine a causa dell’entrata dell’Italia nella Grande Guerra, il Genoa era ormai ad un piccolo passo dalla conquista del titolo. Gli sarebbe solo bastato un semplice pareggio a Marassi, dove aveva sempre vinto, col Torino, contro il quale, va detto, aveva rimediato in trasferta nell’andata del girone finale settentrionale l’unica sconfitta.

Invece Antonio Scamoni, presidente della Commissione Tecnica Federale, decise inopinatamente di sospendere il torneo di Prima Categoria, equivalente alla nostra serie A, limitatamente a Genoa-Torino e Milan-Inter. Invece, la Promozione, cioè la nostra attuale serie B, la Terza Categoria e il campionato meridionale si disputarono regolarmente. Ebbene, il Genoa fu l’unica squadra a protestare contro quell’enorme ingiustizia, e se anche gli fu assegnato il titolo con decisione postuma, ha sempre poi dovuto subire, per colpe non sue, le rimostranze di chi, in qualche modo e sul piano puramente formale, glielo rinfacciava.

Ora, seppur con vicende e presupposti completamente diversi, anche il Bologna ha dovuto scontare nel 1925, per colpe non sue, le conseguenze di una vittoria per uno scudetto molto discusso, non solo a Genova ma da gran parte della letteratura sportiva nazionale e internazionale. E, se vogliamo, la stessa cosa accadde anche al Torino nel 1926/27, quando, con l’accusa di un illecito sportivo, gli fu revocato uno scudetto vinto sul campo, con una decisione probabilmente ingiusta sul piano sportivo, ma che formalmente giustifica invece le rimostranze dello stesso Bologna, che arrivò secondo, nel reclamare quel titolo”.

In questo senso anche la Lazio reclama un torto nel 1915. Ma su questo caso Rizzoglio ha le idee chiare dati alla mano: “Intanto, a Roma sanno perfettamente che a quei tempi le squadre centro-meridionali non avevano la benché minima speranza di prevalere su quelle settentrionali. Senza dilungarmi, snocciolo numeri. Dal 1912/13 al 1920/21, con la diretta gestione della F.I.G.C. sull’intero territorio nazionale, e dal 1921/22 al 1925/26, con l’istituzione di Lega Nord e Lega Sud, si contano 15 incontri complessivi di cui 14 vinti dalle squadre settentrionali e un solo pareggio con all’attivo 56 reti e solo 10 subite. Numeri inequivocabili. Quindi, un confronto senza alcun contenuto tecnico, dove mai le squadre del Centro-Sud riuscirono a passare in vantaggio solo che una volta”.

Tra ricordo, raccolte di firme e revisioni, il Genoa chiede il decimo scudetto. Tocca ora al consiglio federale e magari si arriverà al titolo ex aequo. Oppure la Federcalcio lascerà le cose come stanno. Certo quel Bologna-Genoa tirato alle lunghe per il volere del potente gerarca bolognese Arpinati che guidava il calcio italiano non finirà mai e il libro racconta ulteriori particolari.