cronaca

Il raid forse in pieno giorno nella piazza del Porticciolo: indagini in corso
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Misterioso blitz sul lungomare di Pegli: un cappio formato con una grossa corda è stato trovato al collo della statua di marmo di Giuseppe Garibaldi nell'area della piazza del Porticciolo.

A segnalare il raid alla polizia alle 14 di ieri primo settembre sono stati alcuni cittadini: sul posto gli agenti delle volanti zona e della scientifica che hanno sequestrato il cappio e svolto i rilievi per cercare di identificare a chi ha posto il cappio al collo all'eroe nazionale, uno dei personaggi storici di certo più popolari e amati non solo dagli italiani ma in tutto il mondo, come testimoniano le tante targhe e statue che ricordano Garibaldi in ogni continente.

Gli agenti hanno anche ascoltato alcuni negozianti della zona
e abitanti per capire se avevano visto qualcosa di utile alle indagini.

Fra le ipotesi quella che il cappio possa essere stato apposto nella notte ma scorto e segnalato solo il giorno successivo.

Appare quasi impossibile infatti che nel frequentatissimo lungomare pegliese
ancora in piena stagione balneare qualcuno possa salire sulla statua di Garibaldi (che è elevata da terra di alcuni metri) e stringere un cappio al collo senza essere visti.


L'eroe dei due mondi era originario di Nizza e nato da una famiglia di genovesi il 4 luglio 1807 in un periodo in cui la contea era sotto sovranità francese poiché, in quegli anni, erano stati annessi da Bonaparte all'Impero tutti i territori continentali sabaudi.

La sua famiglia si era trasferita a Nizza nel 1770 ma il padre Domenico Garibaldi (1766-1841) era originario di Chiavari ed era proprietario di una tartana chiamata Santa Reparata. La madre Maria Rosa Nicoletta Raimondi (22 gennaio 1776 - 20 marzo 1852) era una figlia di pescatori originaria di Loano (Savona) nel 1807 territorio francese ma sino al 1805 Repubblica Ligure, e morì a Nizza.

Non solo: il nome di Garibaldi è legato anche a Genova, a Quarto, da dove salpò la spedizione dei Mille che poi dallo sbarco in Sicilia portò all'anessione delle Regno della Due Sicilie al Regno di Sardegna, di fatto unificando nel 1861  per la prima volta l'Italia.