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L'infinita "guerra di successione" alla guida del centrodestra nell'analisi del presidente della Liguria
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 "Quando l'indicazione di delfini si sussegue a ritmo di due l'anno, è evidente che non si vuole nessun delfino". Queste le parole di Giovanni Toti, presidente della Liguria Giovanni Toti, commentando la proposta che avrebbe fatto il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi al presidente del Coni Giovanni Malagò di guidare il partito.

"Il delfinato - dice all'Adnkronos Toti, a suo tempo anch'egli accreditato come possibile successore del Cavaliere ai vertici del partito azzurro - piace moltissimo ai giornalisti e talvolta qualche leader politico vagheggia di poter avere un delfino scelto da lui. Ma in democrazia le successioni non avvengono mai per delfinato. Io mi sono auto retrocesso ad acciuga chiedendo le primarie. Credo che il centrodestra debba riorganizzarsi sulla base del consenso, non su investiture più o meno improbabili".

"Come tutti quelli che non vogliono un erede, non lo vogliono né per investitura né per scelta dal basso. Io - prosegue - a Forza Italia avevo proposto un percorso, che era quello di scegliere la classe dirigente con primarie che coinvolgessero società civile, liste civiche, comitati, con il confronto di idee. Mi sembrava il percorso più logico per avviare il futuro di un partito, come il gollismo in francia e il popolarismo tedesco. Se si tratta di collaborare in parlamento, lo stiamo già facendo. Se c'è un percorso un po' ambizioso, cioè convergere in un movimento più grande con delle regole, noi ci siamo. Altrimenti non sono disponibile ad accettare una leadership scelta da altri ad una cena a cui non sono invitato".

Quanto all'ormai ultradecennale "guerra di successione", Toti commenta: "Eravamo tutti delfini, tutti uguali;
non mi paragono a Fini e Alfano, l'uno presidente della Camera e ministro degli esteri, l'altro ministro per tantissimi anni, ma l'amo che ci aspettava era uguale per tutti. Nessuno voleva un delfino in quel partito, non lo voleva il fondatore e non lo voleva lo circondava, perché dal fondatore traeva la propria legittimazione, quindi non c'era possibilità. E sarebbe stato anche inutile".

La conclusione è scherzosa: "La mia proposta a tutti i colleghi della stampa è una moratoria sui delfini. Lasciamoli stare, sono mammiferi che vanno protetti, che vivano sereni nel mare. Se volete vederli venite in Liguria".