cronaca

Fondamentale un "incremento stabile del Fondo Trasporti della Liguria"
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Con l’emergenza autostrade, che entrerà nel vivo a partire da lunedì 16 agosto con i lavori tra i caselli di Genova Pra’ e Genova Aeroporto e la conseguente riduzione ad una corsia per senso di marcia (LEGGI QUI), tornano a farsi sentire anche i pendolari che chiedono misure urgenti per il traffico ferroviario. Da tempo le associazioni del territorio, che vanno dal Comitato Pendolari Levante Ligure al Comitato pendolari Savona-Genova, dall’Associazione Pendolari Novesi al Comitato Cinque Terre, denunciano una situazione insostenibile tra offerta troppo scarsa e perenni ritardi sulle linee. A questo poi si aggiunge l’impossibilità per chi lavora di muoversi agevolmente con la propria auto, a causa delle code che sempre si formano in tutte le direttrici del nodo genovese per colpa degli onnipresenti cantieri.

Per questo si chiede “a gran voce” che da subito si incrementi il servizio specie in vista della chiusura parziale della autostrada A10: “non solo reintegrando i Voltri/Nervi, ma anzi estendendoli all’area metropolitana, incrementando il servizio sulla Genova/Busalla-Isola /Arquata/Novi, coprendo innanzi tutto i “buchi orari” storici, imponendo non solo l’immediato ripristino del servizio ferroviario sulla Genova/Acqui Terme ma un incremento del servizio rispetto alla situazione ordinaria, intensificando il servizio nel Ponente savonese ed imperiese, ostaggio del traffico privato, incrementando l’offerta nell’estremo levante ligure, lasciato alla benevolenza della Regione Toscana. Per i comitati è fondamentale un “incremento stabile del Fondo Trasporti della Liguria”, che vada al di là del “piano straordinario”.

A denunciare la situazione sono anche gli stessi albergatori e operatori turistici, che per tutta l’estate hanno fatto i conti non soltanto con la difficile ripartenza in tempo di pandemia, ma anche con i continui disagi che i turisti hanno dovuto affrontare pur di arrivare a destinazione, con convogli regionali affollatissimi e treni Intercity e Frecce “sold out” da settimane con la capienza al 50%.