L’ultima produzione del Teatro Carlo Felice al Nervi Music Ballet Festival, prima del gran finale con Alice canta Battiato, è lo spettacolo “Caruso. Contaminazioni migranti”. Domenica primo agosto alle 21:15 va in scena l’omaggio al grande tenore napoletano che riscosse un grande successo negli Stati Uniti. "Come emigrante culturale va all'estero, in un momento in cui si partiva per fame, per disperazione e per angoscia", spiega la regista Manu Lalli. "Caruso rappresenta in qualche misura una specie di redenzione di tutti i coloro i quali sono andati con sofferenza in quel paese e quindi diventa una sorta di icona degli immigrati". Una riflessione che guarda all’oggi e che ben si adatta ad un pubblico genovese e alla sua città. "Genova perché è un porto, una città di grandi scambi culturali ma anche di persone e di incontri: ecco il motivo della nostra scelta per questa prima assoluta".
Valore aggiunto della messinscena è la presenza di diverse realtà: al fianco dei grandi artisti come il tenore Manuel Pierattelli e il soprano Francesca Benitez o gli attori Gabriele Zini e Chiara Casalbuoni, presenti anche i giovani dell’Istituto Deledda e del coro delle voci bianche. E da loro arriva l'invito ad andare a vedere lo spettacolo. "Secondo me dà anche dei buoni spunti sull'ambiente teatrale e su che cosa sia il teatro: ci si interroga molto, oltre che approfondire una grande figura come quella di Caruso", commenta Cristina Pavolini, voce bianca del Teatro Carlo Felice. Il coro ha continuato a distanza in questi mesi la sua attività e finalmente può trovarsi sul palcoscenico del Festival di Nervi.
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