Sono stati rinviati a giudizio per omicidio aggravato dalla parentela Alessio e Simone Scalamandré, due fratelli accusati di aver ucciso il padre Pasquale il 10 agosto dell'anno scorso dopo una lite (LEGGI QUI). Il processo inizierà il prossimo otto novembre in corte d'assise a Genova.Oggi si sono costituiti parte civile (tramite gli avvocati Stefano Bertone, Irene Rebora e Sara Oliveri) cinque parenti dell'ex autista dell'Amt. I legali dei due imputati, gli avvocati Luca Rinaldi e Nadia Calafato, hanno depositato delle indagini difensive con testimonianze di amici di famiglia che confermerebbero come la vittima, dopo l'allontanamento dalla ex moglie, era diventato ossessivo con i ragazzi perché voleva che gli dicessero dove si trovava la donna.
L'avvocato di Alessio, che aveva fin da subito confessato il delitto escludendo invece un ruolo del fratello Simone, ha depositato una consulenza tecnica svolta dal medico legale Pietro Ciliberti, che sostiene che il ragazzo al momento dei fatti era affetto da un "grave disturbo stress post traumatico con dissociazione peritraumatica" ed era di fatto incapace di intendere e di volere.
Secondo quanto aveva ricostruito il giovane, il padre si era presentato cercando di imporre al figlio di cambiare alcuni passaggi della sua denuncia. L'udienza era fissata dopo alcuni giorni e l'uomo, secondo il figlio, lo aveva aggredito per farlo ritrattare. Ne era nata una discussione e il ragazzo lo aveva colpito.
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