cronaca

I contrari via Facebook: "Non si può limitare la libertà", "Chi controlla?"
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E' accesa la discussione nelle ultime ore sul tema di inserire il Green Pass obbligatorio per accedere a bar, ristoranti, mezzi pubblici di lunga percorrenza come treni e aerei, sull'onda dell'esempio francese. Il presidente Emmanuel Macron, infatti, ha stabilito che da fine luglio la completa vaccinazione contro il Covid-19, la recente guarigione o l'esito negativo di un test diventeranno obbligatorie per entrare nei luoghi di cultura con la presenza di oltre 50 persone. Da inizio agosto, invece, la misura verrà estesa anche per locali, treni e aerei. 

L'Italia guarda con interesse a quanto sta accadendo oltralpe, anche perché dopo l'annuncio a reti unificate si è registrato un milione di nuove prenotazioni per il vaccino. Anche il governatore di Regione Liguria, Giovanni Toti, si è espresso a favore di queste misure, dicendo: "Se non si vuole proporre un obbligo vaccinale per talune categorie quantomeno si agevoli la volontà delle persone, dando alle persone vaccinate la possibilità di condurre una vita normale e chi invece sceglie, a mio modo di vedere sbagliando molto per sé stesso e per la collettività, di non usufruire di quanto la tecnica e la scienza gli abbiano messo a disposizione ovviamente ne pagherà le conseguenze in termini della qualità della sua vita. È una legittima decisione”. 

E così se ne discute a cena in famiglia, tra amici davanti ad un buon aperitivo o, con toni più accesi, nei commenti su Facebook. In due sondaggi in diretta su Primocanale, quasi tutti si sono detti a favore di questa misura. "Noi siamo vaccinate, sarebbe meglio che anche gli altri iniziassero tutti a vaccinarsi per loro stessi e per la salute altrui, la possibilità di farlo c'è per tutti", spiega una ragazza seduta ad un tavolino con un'amica. C'è chi ancora sta aspettando la seconda dose e non ha ancora in mano la certificazione verde ma "non sono preoccupato, al massimo non andrò a mangiare fuori per dieci giorni". E c'è chi rincara la dose: "Noi prima della terza dose vogliamo che si vaccinino anche gli altri, è giusto così". 

C'è chi potrebbe però trovarsi in difficoltà. Ad esempio ad alcuni è stato consigliato di rimandare poiché ancora vicini alla guarigione dal Covid, anche se fuori tempo massimo per ottenere il Green Pass e "Stando così le cose posso fare tutto portando dietro con me il risultato del test sierologico, ma se le regole dovessero cambiare non so come funzionerebbe per me". C'è chi poi ancora non è riuscito a farsi somministrare la prima dose per motivi di salute o chi proprio non può farlo.

I pareri negativi, invece, si fanno sentire sui social. Tantissimi i commenti che esprimono questo concetto: "Abbiamo una Costituzione, non si può limitare la libertà delle persone su una libera scelta". Un'osservazione riguarda anche i titolari dei locali. Stefano, infatti, sottolinea: "Voglio vederli i baristi la mattina con 7000 caffè da preparare controllare 7000 Green Pass". C'è chi invece è contrario che venga imposto al trasporto pubblico locale, anche questo per il momento non è stato preso in considerazione. "Mezzi pubblici? Quindi verranno rimborsati tutti gli abbonamenti annuali? Non ci credo manco se lo vedo", dice Elisa.

Tra i negativi c'è anche chi è favorevole al vaccino come Andrea: "Così impostato sarebbe un obbligo di fatto perché precluderebbe delle attività basilari per moltissimi cittadini. Sono assolutamente contrario e come me credo ci siano tante persone che la pensano uguale. Sarebbe una discriminazione inaccettabile. E lo dico da persona incline al vaccino". Mentre Cristina denuncia un'altra situazione delicata: "Ci sono persone che il vaccino anche se vogliono farlo non ne hanno la possibilità perché aspettano una chiamata da parte della Asl che probabilmente non arriverà mai perché persone allergiche! Ma scherziamo???". Il tema è sentito e bisognerà vedere che linea verrà adottata dal Governo, in relazione anche ai nuovi dati sui contagi, per evitare in tutti i modi il ritorno delle restrizioni.