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La corsa alla Palma d'oro parte questa sera
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 E’ Spike Lee che occhieggia dal manifesto ufficiale del 74° Festival di Cannes che prenderà il via stasera dopo un anno di assenza con il film 'Annette' del francese Leos Carax. Un premio per il primo presidente di giuria afro-americano nella storia della manifestazione che già nel 2020, quando tutto fu annullato per la pandemia, era stato scelto per questo ruolo. Ma il fatto di non essere ancora tornati ad una piena normalità è testimoniato da una collocazione inedita per quello che qui viene spocchiosamente chiamato 'Le Festival du film', come se non ce ne fossero altri al mondo: normalmente infatti si svolge a maggio (era previsto dall’11 al 22) e invece è slittato di due mesi tanto da finire soltanto una quarantina di giorni prima d


Va detto però che al di là della spocchia dei francesi si tratta comunque di una manifestazione di prestigio assoluto, basti pensare che sono stati18mila i giornalisti e i professionisti che hanno chiesto l'accredito, anche se ovviamente l’hanno ottenuto solo una minima parte di loro. Non solo, ci sono registi molto importanti in concorso l'anno scorso che hanno aspettato per presentare qui i loro film in prima assoluta tenendoli nel cassetto per 14 mesi. Per esempio Wes Anderson, l’autore dei 'Tenembaum' e di 'Grand Budapest hotel' col suo 'The French Dispatch of the Liberty' che ci riguarda da vicino dal momento che lo ha definito "una lettera d'amore nei confronti dei giornalisti ambientata nella sede francese di una rivista statunitense".


Anche Nanni Moretti, ultimo vincitore italiano della Palma d’oro, vent’anni fa con ‘La stanza del figlio’, doveva essere in gara nel 2020 ma lui, si sa, è probabilmente l'unico regista della sua generazione che può concedersi il lusso di fare i film che vuole facendoli uscire quando vuole senza sottostare ad alcuna legge di mercato. Dunque anche 'Tre piani' – interpretato dallo stesso Moretti, da Margherita Buy, Alba Rohrwacher e Adriano Giannini – è rimasto fermo un anno per poter essere qui sulla Croisette. Un film tra l’altro molto atteso perché è il primo nella carriera del regista romano che non nasce da un soggetto inedito ma dal libro di uno scrittore israeliano, Eshkol Nevo. Se Moretti dovesse vincere entrerebbe nella ristrettissima cerchia di registi – solo otto in settantaquattro edizioni – che hanno ottenuto due volte questo prestigiosissimo premio.


Per quanto riguarda il resto del concorso staremo a vedere perché sulla carta nomi e film interessanti non mancano, vedi Benedetta di Paul Verhoeven (conosciuto soprattutto per 'Basic instinct' anche se in carriera ha fatto di molto meglio), Paris 13th District di Jacques Audiard che ha vinto la Palma d’oro nel 2015 con Dheepan, Flag day di Sean Penn che quando si mette dietro la macchina da presa ottiene spesso buoni risultati e A Hero del regista iraniano Asghar Farhadi, vincitore nel 2012 con 'Una separazione'dell’Orso d’oro a Berlino, del Golden Globe e dell’Oscar per il miglior film straniero.


Se Moretti sarà l’unico italiano in concorso tra le super star di Cannes c’è anche Marco Bellocchio che riceverà la Palma d’Onore, non semplicemente un premio alla carriera ma in assoluto uno dei più importanti riconoscimenti della manifestazione. In 74 edizioni è stato assegnato solo 5 volte: a Clint Eastwood, Agnes Varda, Francis F. Coppola, Bernardo Bertolucci e Manoel de Oliveira. Consoliamoci così.