Si continua a vivere con l'ansia in via Betti a Rapallo
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di Elisabetta Biancalani
"Domani vado a Genova e compro dei caschi da indossare perchè qui non mi fido più a lavorare" racconta Luciano Garinotti, che insieme al fratello Paolo ha una carrozzeruia in via Betti a Rapallo, sotto il viadotto della A12. "Il 22 aprile è caduto, a pochi metri da noi, un pezzo di metallo che ha colpito un'auto in riparazione ed è rimbalzato su un'altra auto, danneggiando entrambe. Il 25 maggio (ma la notizia è stata diffusa solo ieri dopo aver coinvolto il nostro avvocato e i carabinieri) abbiamo trovato un altro pezzo analogo nel nostro spazio di lavoro. Questa volta non abbiamo assisitito alla caduta ma sa che cosa le dico: da qui me ne voglio andare, e voglio un risarcimento da Autostrade, che peraltro non ha ancora pagato i danni alle due auto".
Bastano queste parole per capire con che ansia si viva sotto questo viadotto e sotto la maggior parte dei viadotti liguri, soprattutto dopo il crollo di ponte Morandi e dopo che in diverse occasioni sono piovuti dall'alto pezzi di vario genere (vedu vuasdotto Bisagno).
"Già volevo chiudere e andare in pensione ma questa faccenda le assicuro che accelera le cose. Non riesco a dormire sereno la notte, dopo essere stato sfiorato da quel pezzo di metallo, e il la caduta di un altro pezzo il 25 maggio ha peggiorato le cose". Sopra la sua testa intanto un pontone è al lavoro, oer mettere in sicurezza la sede stradale sospesa a 50 metri.
IL COMMENTO
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