 E' la Liguria a guidare la ripartenza: è tra le prime in Italia per il numero di prenotazioni tra bar e ristoranti secondo i dati raccolti dall'app leader per la prenotazione del ristorante online, The Fork. Nella prima settimana di giugno, dall'1 al 6, si è registrato un aumento delle prenotazioni del 108% rispetto alla prima settimana di riaperture. Se invece si confronta la settimana appena terminata con quella precedente, la Liguria ha registrato un +10%.
                    
                    E' la Liguria a guidare la ripartenza: è tra le prime in Italia per il numero di prenotazioni tra bar e ristoranti secondo i dati raccolti dall'app leader per la prenotazione del ristorante online, The Fork. Nella prima settimana di giugno, dall'1 al 6, si è registrato un aumento delle prenotazioni del 108% rispetto alla prima settimana di riaperture. Se invece si confronta la settimana appena terminata con quella precedente, la Liguria ha registrato un +10%. I dati non possono che migliorare, dopo che la regione è finalmente entrata in zona bianca: la prenotazione nel weekend è d'obbligo perché, nonostante distanziamento e l'aumento esponenziale dei dehors, c'è tanta voglia di una cena o un pranzo finalmente in compagnia e in libertà. A confermare il trend positivo sono anche coloro che operano nel settore. Nella zona del Porto Antico, maggio ha registrato un quasi tutto esaurito e l'auspicio è che sia così tutta l'estate, specie con il ritorno dei turisti e degli eventi.
Adesso c'è il tema della ricerca del personale. Dopo tanti mesi di cassa integrazione per i dipendenti, sono ricomparsi gli annunci per trovare camerieri, baristi, cuochi stagionali e non solo. Un buon segno, da una parte, di voler investire e scommettere sui prossimi mesi, ma al tempo stesso anche un fatto curioso. Molti locali, infatti, non stanno ricevendo abbastanza candidature e in tanti lamentano le condizioni di lavoro, spesso molto dure e sottopagate. La polemica è a livello nazionale tra gli istituti di formazione professionale e chi se ne approfitta proponendo contratti precari e paghe molto basse. Fortunatamente non è così da tutte le parti e le basse adesioni, che qualcuno giustifica con il reddito di cittadinanza, potrebbero portare ad una rivoluzione.
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