cronaca

In Salita Santa Brigida l'assassinio del procuratore Coco e della sua scorta
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Era l'8 giugno del 1976 quando le Brigate Rosse uccisero a Genova il procuratore generale della Repubblica Francesco Coco, e gli uomini della sua scorta, il brigadiere di pubblica sicurezza Giovanni Saponara e l’appuntato dei carabinieri Antioco Deiana.

Sono passati esattamente 45 anni da quel giorno di inizio giugno.
L'attentato venne compiuto alle 13.38 quando Coco, Saponara e Deiana furono uccisi a colpi di rivoltella e mitraglietta Skorpion nei pressi dell'abitazione del procuratore in Salita Santa Brigida, una traversa di via Balbi. Una targa oggi posta proprio in Salita Santa Brigida ricorda quell'assassinio. Di fatto quell'avvenimento segnò l'epoca del terrore in Italia, fu infatti tra i primi omicidio compiuti e rivendicati dalle Br in Italia.

Perchè venne ucciso il procuratore Coco? Il magistrato nel maggio del 1974 si oppose al rilascio degli otto detenuti ex-militanti del Gruppo XXII Ottobre per la liberazione del giudice e amico Mario Sossi (sequestrato dalle Br), dopo che la Corte d'Assise d'Appello di Genova aveva dato parere favorevole. 

E intanto apre polemiche la scelta del giudice per l'udienza preliminare Riccardo Ghio che ha stabilito che la scritta comparsa il 23 gennaio 2019 proprio in Salita Santa Brigida in cui si inneggiava alle Br e contro il sindacalista Guodo Rossa (ucciso dalle stesse Br il 24 gennaio 1979) non rappresentano apologia di reato o istigazione a delinquere ma solo un imbrattamento. Il giudice nonostante la derubriccazione del reato ha stabilito comunque il mandato a processo per cinque anarchici. Altri otto andranno a processo per occupazione e furto di energia elettrica.