cronaca

Soddisfatti per l'interesse dimostrato nei confronti del disegno di legge
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"A quasi tre anni dalla tragedia che ci ha colpito il tema della concessione è per noi una spina nel fianco, non solo come famigliari ma anche come cittadini, per noi è inaccettabile". Così Egle Possetti, presidente comitato ricordo vittime crollo Morandi, a Primocanale al termine dell'incontro a Genova con alcuni parlamentari liguri nell'auditorium di Palazzo Rosso in via Graibaldi.


"Non dobbiamo mai dimenticarci che questo gestore, questo concessionario - spiega Possetti - ha gestito la situazione in modo assurdo
perché abbiamo visto qual è il risultato, vediamo le code, stiamo vedendo tutti gli eventi. Con il crollo del Morandi si è scoperchiato il vaso di Pandora, non possiamo permettere che questa concessione venga ceduta impiegando ulteriori risorse dello Stato. Secondo noi dall'analisi finanziaria e dalla gestione della società in questi ultimi anni parte tutto, la concessione deve essere annullata non è sensato che una nazione dia ulteriori soldi, fondi pubblici a questa azienda".


Durante l'incontro l'avvocato Caruso ha poi illustrato l'esposto presentato dal comitato zona arancione e da alcune associazioni imprenditoriali "noi ci siamo legati e abbiamo firmato - spiega - proprio perchè venga esaminato in modo attento tutto l'aspetto finanziario".


"Sicuramente siamo noi a fare da stimolo" ammette Possetti, l'incontro di oggi infatti è stato organizzato dal Comitato, così come quello che avverrà a Torino il 7 giugno con i parlamentari piemontesi. "Ringraziamo gli onorevoli che sono intervenuti, noi siamo bipartisan, invitiamo tutti - sottolinea Possetti - speriamo che qualcuno ci ascolti, oggi parlamentari erano interessati hanno seguito, sono intervenuti hanno dato anche degli spunti interessanti per il provvedimento legislativo quindi direi che siamo soddisfatti ovviamente ora cerchiamo di progredire su un fronte e sull'altro sul disegno di legge e sulla concessione perchè entrambe sono importanti per la nazione".


La tragedia di Stresa di ieri con 14 morti e un unico bambino sopravvissuto in gravi condizioni ha molto colpito tutti i famigliari del crollo del Morandi in particolare Possetti che ha perso una sorella, il cognato e i due nipoti: "Siamo rimasti allibiti perché noi immediatamente ci siamo ricordati quello che è successo 3 anni fa - racconta - con voce commossa - mi permetto di inviare un saluto con tanto affetto alle famiglie coinvolte, purtroppo noi sappiamo bene cosa provano".


A Palazzo Rosso anche Paola Vicini, mamma di Mirko l'ultima vittima a essere recuperata: "Il punto delle concessioni a noi fa molto male, ma non deve preoccupare solo noi ma anche tutti gli italiani e tutte le persone che utilizzano le autostrade e che si sentono non sicure. A quasi tre anni mi fa male sapere che queste persone che hanno permesso tutto ciò sono ancora libere, speriamo che questo processo cominci presto e che brevemente porti a una soluzione, noi chiediamo da sempre verità e giustizia, la verità è emersa fin da subito comunque adesso è alla luce del sole e questa verità spero faccia in modo che i colpevoli paghino veramente per quello che hanno fatto".


Giorgio Robbiano nel crollo ha perso il fratello, la cognata e il nipotino Samuele, la vittima più piccola, oggi ammette di essere soddisfatto dall'incontro: "I parlamentari hanno ascoltato quello che avevamo da dire, le nostre proposte e hanno fatto delle controproposte, hanno fatto delle critiche costruttive per migliorare il nostro disegno di legge e mi sembra di aver capito che ci sia interesse nel portare avanti l'iter".


Fondamentale per lui, così come per tutti, il tema della concessione e della vendita a Cassa depositi e prestiti: "È importante che lo Stato non debba ancora pagare di più di quello che non ha già pagato e regalare dei soldi a chi ha gestito male delle infrastrutture e ha fatto in modo che i nostri cari morissero per l'incuria per quello che sappiamo. Noi non vogliamo che qualcuno debba subire la tragedia che a noi è caduta sulle spalle quando è crollato quel ponte, il fatto di sentirsi completamente persi, il fatto di sentirsi da soli e abbandonati da tutti e non sapere davvero dove sbattere la testa, noi chiediamo nel nostro disegno di legge che ci sia un aiuto dello Stato, non solo economico, ma l'importante in questi momenti è avere qualcuno che ti prenda per mano, che ti dia i consigli giusti che ti porti nelle strade giuste per fare le scelte giuste perché a volte nel momento della tragedia si fanno delle scelte sbagliate e quindi c'è la necessità da parte dello Stato come un papà che ci pensa che aiuti e nostro disegno di legge va in questa direzione, speriamo non debba mai più accadare una tragedia come la nostra".