cronaca

La storia della famiglia Di Girolamo, da gioiellieri a titolari di un centro per pazienti che tornano a vivere
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Era il 1980 quando Giorgio Di Girolamo, allora ventenne, in seguito ad un incidente stradale finisce in coma e vi rimane per nove lunghi mesi.

I genitori, gioiellieri, che avevano appena perso un altro figlio di soli quattordici anni
per un incidente in moto, non accettano di perdere un altro figlio e visto che ne hanno le possibilità economiche, portano Giorgio nei centri più avanzati d'Europa nonostante i medici gli avessero consigliato quasi subito di staccare la spina, e alla fine riescono a salvarlo.

Giorgio si risveglierà e grazie alle terapie e torna a vivere una vita quasi normale.

Nasce allora l'idea dei genitori di aprire Rinascita Vita, un centro di rieducazione per pazienti che escono dal coma, a quei tempi quasi inesistenti in Italia. 

Da allora il centro, convenzionato con la Asl e situato sulle alture di Sampierdarena, in via Porta degli Angeli, ha curato 2000 pazienti giunti da ogni parte d'Italia ed è diventato centro di riferimento per le gravi cerebrolesioni acquisite.

Motore del centro sono la mamma Elena e le sorelle di Giorgio, Paola e Emanuela Di Girolamo. Lei, responsabile Disabilità Confcommercio Salute, si commuove quando parla del risveglio del fratello e delle emozioni che regalano i passi di ogni paziente che esce dal coma.

(Nella foto un'immagine del film Risvegli che racconta una storia vera di pazienti cerebrolesi in stato catatonico in un ospedale del Bronx  che si risvegliano dopo decenni di “letargo” grazie alle geniali intuizioni di un neurologo)