
Uomo concreto e a volte brusco ma sempre schietto, impeccabile nei suoi gessati scuri di sartoria, un infallibile e istintivo fiuto per la notizia, sempre capace di un forte legame extraprofessionale con i suoi colleghi e allievi formando almeno due generazioni di giornalisti, ha saputo guidare un piccolo naviglio che – parole di Eugenio Montale per il 150° anniversario della fondazione – “navigava sulle onde del tempo”. Negli ultimi decenni aveva lottato per salvare quella che riteneva la sua “creatura”, minacciata dalla crisi del settore: prima la riconversione a quotidiano del mattino con l’abbinamento con “la Stampa”, infine l’epilogo nuovamente in solitario, fino alla chiusura che per lui fu come un anticipo del sipario, ora calato del tutto. Sognava di riaprire il “Mercantile” e ci ha provato fino all’ultimo.
Alla famiglia le condoglianze della redazione di Primocanale e dei suoi ormai antichi allievi Maurizio Michieli, Michele Varì e Stefano Rissetto.
IL COMMENTO
“Ti ricordi?” 1965, i Beatles al Palasport. Così cambiò anche la gioventù genovese
Tra supershow e salti della quaglia che la campagna finalmente cominci