cronaca

L'ambasciatore ha fatto tappa all'ospedale San Paolo
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L'ambasciatore di Israele in Italia Dror Eydar ha fatto tappa all'ospedale San Paolo di Savona per la donazione di due dispositivi di sanificazione "intelligenti" prodotti dall'azienda Soapy Europe e ideati da due ricercatori israeliani. Quella savonese è la prima Asl a ricevere questa tecnologia. 


All'incontro con la delegazione italiana dell'ambasciata hanno partecipato la sindaca di Savona Ilaria Caprioglio
, il presidente della Provincia di Savona Pierangelo Olivieri, il direttore della Asl2 Marco Damonte Prioli, il questore di Savona Giannina Roatta, i consiglieri regionali Brunello Brunetto (Lega) e Angelo Vaccarezza (Cambiamo). In collagemento video, il dottor Arnon Shahar responsabile della task force per il piano vaccinale contro il Covid-19, ha parlato dell'attuale situazione sanitaria in Israele, uno tra i Paesi più virtuosi nella lotta al virus.


"L'Italia può e deve uscire dalla pandemia per tornare a una vita normale
e dare respiro all'economia. Israele sta collaborando con l'Italia da molti punti di vista. Ci siamo offerti di sostenere le prossime fasi della vaccinazione, ma anche di portare avanti studi sulle cure. Possiamo dire con orgoglio che in Israele abbiamo vaccinato circa il 90% delle persone con più di 50 anni. È stato aperto un dialogo per il passaporto verde, che consentirà gli spostamenti tra i nostri due Paesi, agevolando il turismo. La Liguria è una terra molto cara a Israele, ciò che rappresenta per la storia della libertà del nostro popolo non può essere dimenticato e per questo si tratta di un'amicizia vera e concreta", dichiara l'ambasciatore Eydar.


"Siamo grati per la donazione di questi device alla nostra Asl.
Un gesto che consideriamo simbolo di amicizia e sostegno nella lotta a un nemico comune: il coronavirus. Siamo la prima azienda italiana a ricevere queste apparecchiature, già installate e funzionanti. È un aiuto in più alle nostre attività, che arriva da un Paese simbolo della lotta al Covid-19" spiega Prioli nel corso della conferenza stampa a porte chiuse. 


"Quella dei vaccini è una missione che tutto il mondo deve portare a termine quanto prima. In Israele siamo quasi tornati alla normalità grazie a un piano vaccinale statale efficiente, allo sfruttamento delle nostre tecnologie e all'efficienza del sistema sanitario. Stiamo riaprendo le scuole di ognj grado, ristoranti e stadi, togliendo l'obbligo della mascherina all'aperto. Inoltre l'indice Rt è sceso intorno allo 0,7, siamo arrivati a circa 150 contagi al giorno con circa il 75% della popolazione già vaccinata con doppia dose. L'incidenza è calata del 70% rispetto ai giorni più critici. Contiamo in un progressivo miglioramento" racconta Arnon Shahar, che si è laureato in Medicina a Bologna.


Federico Raveglia, cofondatore di Soapy
Europe, spiega: “Si tratta una macchina rivoluzionaria che consente di lavarsi le mani secondo le indicazioni suggerite dall’OMS e uno strumento perfetto per i luoghi che hanno necessità di mantenere standard igienici elevati, quali ospedali e case di cura. Ringraziamo l’ambasciata Israeliana che ha scelto per l’ospedale San Paolo di Savona la nostra tecnologia, già sperimentata con successo nello Sheba Tel HaShomer Hospital del distretto di Tel Aviv. Siamo certi che il sistema di Soapy, che consente di monitorare quantità e qualità dei lavaggi, elaborare e gestire i dati statistici, aiuterà tutto il personale sanitario nel combattere la diffusione di patologie e infezioni”.


L'ambasciatore Eydar si trova in Liguria per le celebrazioni del centenario
della Conferenza di Sanremo del 1920, momento storico in cui venne firmata una risoluzione internazionale che conferiva valenza giuridica al diritto del popolo ebraico a un proprio stato. Nel 2020 la pandemia aveva annullato le celebrazioni.