salute e medicina

La campagna vaccinale accelera ma dovrà rallentare se non ci saranno abbastanza dosi
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La pandemia, le riaperture e la campagna vaccinale in Liguria. Il presidente Giovanni Toti ha fatto il punto su questi tre grandi temi in un'intervista a Primocanale. Si è partiti dal numero di contagi che in questa terza ondata "non è stato alto come in altre regioni. La Liguria non è mai stata tutta in zona rossa, questo grazie al tracciamento dei contatti dell'azienda sanitaria Alisa e alle misure mirate e più restrittive nelle province più colpite", ha sottolineato Toti. "L'incidenza scende, c'è ancora un po' di pressione sulle terapie intensive, ma stiamo marciando a pieno ritmo con la campagna vaccinale nonostante i problemi legati prima ad AstraZeneca e ora al Johnson & Johnson". 


Le vaccinazioni stanno accelerando: "anche se per le dosi consegnate dovremo rallentare: possiamo andare avanti ancora per due settimane, l'86% dei vaccini consegnati è stato somministrato, ma ci auguriamo che dal Governo presto arrivino". E sulle classifiche ha chiarito: "Noi abbiamo una popolazione molto anziana: abbiamo un numero di anziani anche superiore del 12% della media nazionale. Abbiamo erogato tantissimi vaccini, tra popolazione vaccinata su quella residente siamo sopra del 3% rispetto agli altri, ma avendo tanti anziani dobbiamo ancora metterli tutti in sicurezza. Quando arriveremo ai giovani faticheremo di meno rispetto alle altre regioni, consideriamo che abbiamo 170 mila ultraottantenni, 170 mila ultrasettantenni e 170 mila ultrasessantenni”.


Sul nodo delle vaccinazioni a domicilio: “Ne abbiamo vaccinati circa un terzo, abbiamo 32 squadre attive e ognuna vaccina circa 10 persone al giorno: significa che procediamo con 320 vaccinazioni al giorno, anche a causa delle difficoltà del territorio. Stiamo cercando un aiuto con la sanità privata o associazioni che hanno già pazienti in carico, ma comunque i numeri non possono raggiungere quelli dei grandi hub vaccinali”.


E per il governatore le riaperture arriveranno a “maggio, i lavoratori in piazza protestano giustamente per tornare a lavorare, vedo che la ripartenza del paese è vicina. In Draghi ho visto un cambio di passo sulla campagna vaccinale, con decisioni chiare e ferme sulle priorità delle categorie: sono d’accordo con il vaccinare soprattutto gli anziani e i più fragili che più rischiano di essere ricoverate in ospedale o in terapia intensiva”.