Qualche ristorante ha aperto ma non si è comunque verificato il "boom" di San Valentino, quando a Genova erano stati in molti a scegliere la disobbedienza. Il giorno dopo la protesta e gli scontri davanti a Montecitorio c'è chi accoglie l'invito lanciato da alcune associazioni. "Ho il cancello aperto, se qualcuno entra e chiede di mangiare dico: perché no - spiega Simone Burlando di un ristorante della Foce - non è una protesta, ma è il bisogno di lavorare nessuno mi può impedire di farlo se rispetto le norme anticovid". Burlando, nell'ora di pranzo, ha avuto diverse ordinazioni da asporto e ha servito un cliente seduto al tavolo. Sulla stessa lunghezza d'onda Fabio Condidorio di un locale del Quadrilatero che fa servizio mensa e che ha ricevuto una multa dalla polizia locale per aver servito anche persone non convenzionate. "Da ieri apro a pranzo e a cena - spiega - perché siamo arrivati a un punto che non riusciamo più a sostenere le spese, aiuti non ne arrivano e se devo morire lo faccio sul campo, e non sul divano di casa".
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