cronaca

Il premier Draghi: "Questo è un anno in cui non si chiedono soldi, si danno"
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Il consiglio dei ministri ha approvato il testo del dl Sostegni. La misura prevede azioni di sostegno alle imprese, al lavoro e aiuto contro la povertà. Una operazione complessiva da 32 miliardi di euro.

Undici miliardi per il sostegno alle imprese, 3,3 per il rifinanziamento della cassa Covid fino a fine anno e la stessa cifra per Regioni ed enti locali, aiuti a fondo perduto per 800mila professionisti, cinque miliardi per la campagna vaccinale. Sono solo alcune delle cifre del decreto Sostegni che punta a sostenere il mondo del lavoro durante l'emergenza Covid. Prolungato il blocco dei licenziamenti fino a giugno per tutte le aziende che usufruiscono della cassa integrazione ordinaria, mentre per quelle che hanno chiesto quella in deroga il blocco dei licenziamenti durerà fino al 31 ottobre.

"Questo decreto è una risposta significativa molto consistente alle povertà, al bisogno che hanno le imprese e ai lavoratori, è una risposta parziale ma il massimo che abbiamo potuto fare all'interno di questo stanziamento", ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del Cdm. "I pagamenti inizieranno l'8 aprile, per chi avrà fatto domanda. Se tutto va come previsto oggi, 11 miliardi entreranno nell'economia nel mese di aprile", ha aggiunto. Le aziende non verranno più considerate in base al loro codice Ateco, come nei precedenti 'Decreti Ristori', ma in base alla perdita di fatturato. Cancellazione delle vecchie cartelle esattoriali fino a 5mila euro tra il 2000 e il 2010 (anziché 2015) e solo per chi rientra in un tetto di reddito di 30mila euro. 

Il decreto contiene un rifinanziamento di 1,5 miliardi di euro del fondo per i lavoratori autonomi che prevede, in base alle fasce di reddito, la riduzione o la cancellazione dei contributi da versare. Stanziati alcuni fondi anche per gli enti locali, a cui andrà un miliardo di euro, più 800 milioni per sostenere il trasporto pubblico locale. Altri 260 milioni andranno alle Regioni a statuto speciale, e 250 milioni come indennizzo ai comuni che hanno perso la tassa di soggiorno. Alle regioni il governo rimborserà le spese sostenute nel 2020 per l’acquisto dei dispositivi sanitari.

Risorse anche per il settore turismo. Circa 700 milioni per la montagna (impianti risalita, maestri sci, attività commerciali, baite, affitti sci), 900 milioni per gli stagionali (lavoratori stagionali, Partite Iva, lavoratori autonomo turismo, Terme), 100 milioni per le fiere. In più sarà destinata al settore una quota parte del maxi fondo da 200 milioni destinato alle imprese di ristorazione nei centri storici e specializzata in eventi privati.

Alla Sanità sono destinati circa 5 miliardi di euro: 2,1 miliardi saranno utilizzati per l’acquisto di nuovi vaccini, 700 milioni per l’acquisto di nuovi farmaci anti Covid, 50 milioni per ospedali finalizzati alla cura del Covid. Una parte dei 5 miliardi andrà anche in gestione al Commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo. Tra le misure c’è anche la proroga del reddito di cittadinanza e del reddito di emergenza, a cui sono destinati rispettivamente un miliardo di euro e 1,5 miliardi. Saranno prorogati anche i navigator, i cosiddetti 'facilitatori' assunti per aiutare i beneficiari del reddito di cittadinanza a trovare un lavoro.




Cancellazione cartelle - Sarebbe questo, secondo quanto si apprende da diverse fonti ministeriali, il punto di caduta trovato in Consiglio dei ministri sullo stralcio delle cartelle, inserito nel decreto Sostegni. Ora "è necessario accompagnare le imprese e i lavoratori nel percorso di uscita dalla pandemia, questo è un anno in cui non si chiedono soldi, si danno soldi, verrà il momento di guardare al debito ma non è questo il momento, di pensare al Patto di stabilità", ha spiegato Draghi in conferenza stampa, la prima da presidente del Consiglio.

"E' chiaro che sulle cartelle lo Stato non ha più funzionato, uno Stato che ha permesso l'accumulo di milioni e milioni di cartelle che non si possono esigere: bisogna cambiare qualcosa". Non usa giri di parole il premier per spiegare, in riferimento allo stralcio delle cartelle che è stato deciso, che nel decreto Sostegni ci sarà anche "una parte che prevede una modifica della riscossione, una piccola riforma della riscossione, del controllo e dello scarico" delle cartelle. "Senza - spiega - in un paio di anni avremmo avuto ancora milioni di cartelle da dover esigere".

Sul tema della cancellazione delle vecchie cartelle, prima del Cdm si sarebbe consumato un braccio di ferro tra i partiti. Lo 'stralcio' delle cartelle prevede un importo contenuto di 5.000 euro "che corrisponde ad un netto di circa 2.500 euro tra interessi e sanzioni varie". E questo "permette all'amministrazione di perseguire la lotta all'evasione anche in modo più efficiente", ha detto Draghi definendo la norma un 'condono' che però sarà limitato ad una piccola platea, sotto un certo reddito "e forse con minore disponibilità economica. Avrà impatti molto molto limitati".

Vaccini - Il presidente del Consiglio Draghi sul tema dei ha detto che quando sarà il momento farà il vaccino Astrazeneca. "La campagna delle vaccinazioni ha subito un rallentamento ma non è stato disastroso. La disponibilità in futuro a vaccinarsi possiamo stimarlo nei prossimi giorni, pensiamo ad esempio alla vicenda Astrazeneca, credo che alla fine sarà la razionalità degli italiani a decidere. L'obiettivo è di arrivare a 500 mila dosi a metà aprile, siamo arrivati ora a 165 mila, a giugno contiamo di aumentare ancora", ha detto Draghi.

Scuola - Durante la conferenza spazio anche al tema della scuola,."Per quel che mi riguarda la scuola sarà la prima a riaprire quando la situazione dei contagi lo permetterà. Sarà la prima attività a essere riaperta, riprendendo perlomeno la frequenza scolastica fino alla prima media", ha spiegato il premier Draghi.