Da una parte l'Università che ha riaperto le sue aule agli studenti, soprattutto alle matricole, seppur con capienza limitata al 20%. Dall'altra le scuole chiuse nell'estremo ponente a causa dell'alto tasso di contagi. Una settimana di cambiamenti per la Liguria. A questi si va ad aggiungere il nuovo Dpcm che ha stabilito la chiusura di tutti gli edifici scolastici in zona rossa. Ma non è l'unica decisione presa. "Il dato per noi importante è che torna in mano ai governatori la competenza di scegliere che cosa fare in zona arancione", ha commentato l'assessore alla Formazione di Regione Liguria Ilaria Cavo.
La didattica a distanza, infatti, si applicherà anche nei territori dove il tasso di incidenza del virus è pari o superiore a 250 ogni 100mila abitanti. La misura si è resa necessaria visto il dilagare della variante inglese nella penisola italiana, ma il ministro per gli affari regionali e le autonomie nel governo Draghi, Maria Stella Gelmini, ha assicurato che verrà sostenuta anche dal congedo parentale, per cui nel Decreto Sostegno saranno stanziati più di 200 milioni. "Questo ci dà ragione di quando abbiamo preferito la via della cautela e di non riaprire ad esempio le scuole superiori il 7 di gennaio o ancora di quando abbiamo firmato l'ordinanza per chiudere tutti gli istituti tra Ventimiglia e Sanremo: non vuol dire che con la zona arancione le scuole saranno chiuse, ma che se si terrà opportuno si potrà intervenire dove si ritiene che l'andare in classe incida anche sull'andamento dei contagi".
Ma intanto la Liguria, a parte i distretti di Sanremo e Ventimiglia si trova in zona gialla, e così sono potute ripartire le lezioni universitarie in presenza, dopo più di un anno di stop. Un piccolo passo verso la normalità, anche se si guarda già ai prossimi step. "Per noi è stato un grande sforzo adeguare le aule per riaccogliere i ragazzi, ma ne è valsa la pena e speriamo presto di implementare la capienza, anche con il proseguire della campagna vaccinale", ha commentato il rettore Federico Delfino a Primocanale. "Per il momento esami e lauree restano in modalità telematica, ma la laurea è un momento importante nella vita di uno studente, in quanto coronamento di un percorso di sacrifici, e per la sua famiglia che lo ha sostenuto. Per tanto mi auguro che presto possiamo tornare a fare anche le prove finali in presenza, anche prima di qualche mese, ma tutto dipende dall'andamento dell'epidemia".
Università, dopo un anno gli studenti tornano in aula in presenza - PRIMO GIORNO
Sono 8 le sedi che sono state adeguate nell'ateneo: Darsena, Albergo dei Poveri, Valletta Puggia, Opera Pia, Sant'Agostino, San Salvatore, Balbi ed Ex Eridania. Nelle aule che sono state messe a disposizione la capienza è stata ridotta al 20%, con i posti a sedere evidenziati attraverso bollini oltre a tutte le altre misure di sicurezza previste, dai dispenser ai termoscanner. Le sedi apriranno agli studenti per il momento soltanto con la regione in zona gialla.
cronaca
Università, dopo le lezioni in presenza si punta alle lauree. Il rettore: "Dipende dall'epidemia"
E intanto Regione Liguria ha accolto favorevolmente le misure sulla scuola del nuovo Dpcm
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