La Procura di Genova ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando il reato di crollo colposo in merito all'ammaloramento di quattro viadotti (due in A7, uno in A26 e l'altro in A10). Queste strutture, ispezionate dalla Proger e Speri nel novembre 2019, risultavano avere un grado di ammaloramento pari a 70, un 'voto' che prelude secondo la testimonianza dell'ex manager della Concessionaria, a un crollo imminente. Ma nel trimestre precedente, ispezionati da Spea (la società del gruppo Atlantia che allora era deputata al controllo della rete autostradale) quei viadotti avevano ottenuto un 'voto' pari a 50 che si attribuisce a strutture per le quali si devono programmare interventi in tempi ragionevoli. La procura vuole capire che redasse quei giudizi così 'ottimistici'.Crollo Morandi, negli stralli della pila 9 solo 5 trefoli integri su 464. Possetti: "Il processo potrebbe già essere finito" - LA NOTIZIA
Nel dicembre 2019 Spea, che fa parte della galassia Atlantia, è stata completamente esautorata dai controlli sulla strutturali della rete autostradale della Concessionaria ma i suoi tecnici, nel luglio 2019, avevano certificato che quei quattro viadotti avrebbero richiesto interventi nel medio-lungo periodo. La procura genovese adesso dovrà capire chi fu a dare quel giudizio 'tranquillizzante'.
(Foto d'archivio)
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