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I presidenti di Liguria e Friuli scrivono al commissario Arcuri e al presidente della conferenza delle Regioni Bonaccini
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Introdurre un correttivo nei meccanismi di distribuzione dei vaccini anti Covid-19, in modo che sia coerente rispetto alla diversa distribuzione per fascia di età della popolazione residente nelle regioni. È la proposta avanzata dai presidenti di Regione Liguria e Regione Friuli Venezia Giulia, Giovanni Toti e Massimiliano Fedriga, in una lettera inviata al Commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri e al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, a cui i due governatori chiedono di poter affrontare il tema nel primo incontro utile che venga convocato quanto prima.

In particolare, i due governatori ligure e friulano evidenziano che ad oggi “la distribuzione programmata dei vaccini per il mese di febbraio è fondata sul criterio della proporzionalità rispetto alla popolazione generale regionale”. “Condividendo lo spirito dell’applicazione di tale criterio – scrivono Toti e Fedriga – sarebbe auspicabile che la distribuzione fosse coerente alla numerosità della popolazione target. Il piano strategico definisce infatti le popolazioni prioritariamente individuate anche per le fasi successive a quella attualmente in essere e prevede l’immunizzazione delle persone in età avanzata – ricordano - con iniziale priorità agli individui con età superiore a 80 anni”.

Per questo, i due governatori suggeriscono “di procedere alla distribuzione dei vaccini anti Covid-19 proporzionalmente alla numerosità della popolazione target individuata per fascia d’età nelle diverse regioni, ad esempio il numero di individui con età superiore a 80 anni per le distribuzioni nei mesi di marzo e aprile e con età superiore a 75 anni per le distribuzioni nel mese di maggio. L’impiego di un criterio age-based – proseguono - consentirebbe una distribuzione corretta anche per altre condizioni più difficilmente individuabili, come, ad esempio, la comorbidità, che presentano una distribuzione dipendente dall’età e permettono di individuare pazienti a maggior rischio e target per il piano strategico nelle fasi successive all’attuale”, concludono Toti e Fedriga.