cronaca

In manette anche noti ristoratori incastrati dalle videoriprese
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Sei arresti per spaccio di cocaina a Savona. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Savona hanno arrestato sei persone con l'accusa di spaccio di stupefacenti, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Savona, la dottoressa Fiorenza Giorgi, e con la collaborazione delle compagnie carabinieri di Sassari e Bra. Gli arrestati avevano creato una vera e propria rete di spaccio che coinvolgeva più regioni italiane. 


Gli arresti sono l'atto conclusivo di una complessa indagine per arginare lo spaccio di cocaina nei locali della movida savonese iniziata nel 2017 e coordinata dalla pm Elisa Milocco. Grazie ad appostamenti, videoriprese, e accertamenti è stato possibile nel tempo segnalare diverse persone e sequestrare più di un chilogrammo di droga e diverse migliaia di euro. Due dei locali interessati, che sono stati chiusi, sono il ristorante T-Rex e il pub 'l'Assassino', all'epoca gestito da due delle persone coinvolte nel giro di spaccio. 


La cocaina veniva distribuita all'interno o nei pressi di alcuni ristoranti e pub. Ad acquistare le sostanze persone di tutte le età. Tra gli arrestati il savonese Pasquale Massari di 59 anni, titolare del T-Rex, Indrikt Kadrimi 53 enne di origini albanesi con la moglie Barbara Longo di Cherasco (Cuneo). A procurare la merce era il 53enne albanese Saba Sula, di giorno artigiano edile, che utilizzava come nascondiglio un bidone di vernice svuotato nel proprio garage. L'uomo non aveva mai attirato su di sé l'attenzione delle forze dell'ordine. Gli inquirenti stimano avesse un volume d'affari di circa un chilo di droga al mese, che portava a Savona nascosta nella sua autovettura all'interno del vano motore.


Gli altri arrestati sono il 41enne Adil Essalemi originario del Marocco e domiciliato a Sassari ed Enrico Pasquale, 49enne di Savona. Entrambi svolgevano autonomamente attività di spaccio, talvolta chiedendo aiuto anche agli altri indagati. Nell'ambito delle indagini rientra anche un ferimento a colpi d'arma da fuoco nel febbraio 2018 di uno spacciatore, salvato dall'intervento dei carabinieri che ne stavano monitorando i movimenti. L'uomo si salvò con lesioni all'addome e agli arti inferiori, mentre il suo aggressore è stato arrestato ed è tutt'ora in carcere.


Al termine degli atti di rito gli arrestati sono stati accompagnati presso le Case Circondariali di Genova, Sassari e Torino, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.