cronaca

Per la ristorazione meno 1/5 del fatturato dell'intero anno
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Con l’arrivo del decreto Natale e l'Italia in zona rossa per tutti i festivi e prefestivi, fino alla Befana, e quindi con negozi, bar e i ristoranti chiusi, e il divieto di uscire da casa propria se non per motivi di lavoro e salute, saranno 5 milioni gli italiani che dovranno rinunciare al pranzo di Natale (CLICCA QUI).




Ed è solo la punta dell'iceberg delle difficoltà provocate dalla chiusura forzata di bar, ristoranti e trattorie che realizzano quasi 1/5 del fatturato durante le feste di fine anno. E' quanto emerge da una stima della Coldiretti sugli effetti dell'entrata in vigore del decreto anti-Covid di Natale che preclude, per tutta la durata delle feste, la possibilità di andare a mangiare nei 360mila locali della ristorazione presenti in Italia.



L'impossibilità di mangiare fuori casa fa crollare drasticamente la spesa media degli italiani per i menu di Natale che si riduce del 31% e scende ad un valore di 82 euro per famiglia secondo l'indagine. Il risultato delle chiusure è che il 2020 fa segnare la spesa più bassa per le tavole di Natale degli italiani da almeno un decennio anche se resistono i prodotti nazionali simbolo del tradizionale appuntamento con il Natale.




Si registrano cali contenuti che vanno dal -15% per lo spumante, al -4% per i panettoni, mentre crolla dell'80% lo champagne stappato soprattutto nei locali chiusi. “La situazione di difficoltà si trasferisce a cascata sull'intera filiera agroalimentare, dall'industria all'agricoltura, con un drastico taglio degli acquisti di prodotti alimentari e bevande da portare in tavola”, fanno sapere dalla Coldiretti.