cronaca

In Liguria indice Rt continua a calare come ricoverati e attuali positivi
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Lo spiraglio è stato aperto, si valuta la possibilità di lasciare libri i confini dei piccoli comuni per le giornate del 25, 26 dicembre e 1° gennaio. Il premier Giuseppe Conte è pronto a rivalutare la misura contenuta nell'ultimo Dpcm. Mentre l'opposizione è compatta nel chiedere maggiore libertà di spostamento, in seno alla maggioranza di governo la battaglia è aperta.


"Ritengo che sia assurdo non permettere ai familiari che abitano in piccoli Comuni limitrofi di trascorrere il Natale e il Capodanno insieme. Lo dico per una questione logica. Ci sono grandi città da milioni di persone con una densità molto vasta dove è possibile spostarsi liberamente, mentre tra piccoli comuni di poche migliaia di persone non è permesso" spiega il ministro Cinquestelle Luigi Di Maio.

Dall'altra parte ecco la posizione del minisitro della Salute Roberto Speranza, di tutt'altro avviso rispetto al collega di governo: "Per me la linea è e resta quella della massima prudenza. Durante queste vacanze di Natale quando tante persone resteranno a casa, è l'occasione buona per limitare i contatti, gli spostamenti che non sono inevitabili, evitare occasioni in cui il contagio può ancora diffondersi perché siamo vicini alla meta, manca davvero poco. Sarebbe un peccato incredibile sprecare il lavoro fatto in queste settimane e piombare tra gennaio e febbraio, proprio quando partiranno le vaccinazioni, in una nuova fase di recrudescenza".

Indecisioni di governo verrebbe da dire. La misura è stata presa in fretta e furia. Poi sotto la pressione delle Regioni ci si è accorti di alcune storture che limiterebbero da una parte la possibilità di muoversi nelle piccole realtà, dall'altra anche semplicemente le occasioni di far girare l'economia per qui ristoranti e agriturismi che potendo restare aperti di giorno si troverebbero con pochissimi clienti a causa della loro collocazione geografica. Le ipotesi sul tavolo sono due: consentire gli spostamenti tra i comuni dello stesso circondario, ad esempio negli hinterland cittadini oppure, ed è la seconda opzione, consentire lo spostamento per i comuni con un numero molto basso di abitanti, da decidere le soglie però.

A inizio settimana prossima è attesa una nuova valutazione. Il governatore della Liguria Giovanni Toti ha appreso con soddisfazione la scelta di rivedere la misura e si augura nel 'buonsenso' della decisione finale. Nel mezzo la Liguria fa i conti con il suo bollettino giornaliero. Attuali positivi e ospedalizzati continuano a calare. L'indice Rt di contagiosità è tra i più bassi d'Italia e ora si avvicina allo 0,6% (GUARDA IL BOLLETTINO). 

"Si intravede la prima flessione della curva dei decessi" durante la seconda ondata spiega Toti. Undici i decessi registrati nell'ultima giornata, circa la metà rispetto ai giorni scorsi. Ma quello che fa paura all'orizzonte è la terza ondata prevista a gennaio con l'ordine dei medici della Liguria che avverte che potrebbe essere ancora più pesante dell'attuale e che poi potrebbe essere seguita dalla quarta. Insomma la preoccupazione resta alta.

"La mia opinione personale, non tecnica, è che in ogni caso il rimbalzo della pandemia Covid nel mese di gennaio non sarà come quello che abbiamo vissuto nelle due settimane centrali di novembre, che forse è stato quello di maggior peso in assoluto nella storia del Covid" spiega il presidente di Regione Liguria Toti. In vista di una possibile terza ondata Covid a gennaio in Liguria "non solo l'infrastruttura sanitaria attuale sarà mantenuta, ma sarà addirittura aumentata, - ribadisce Toti - abbiamo chiesto alle Asl di predisporre ulteriori reparti pronti all'occorrenza se ce ne sarà bisogno. Ad esempio la disponibilità di posti letto del padiglione C dell'ospedale Galliera crescerà ancora. Stiamo riattivando l'elezione medica perchè c'è bisogno di un parziale ritorno alla normalità, ma la conversione Covid-no Covid deve essere molto rapida" rimarca Toti.