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Ritardando il letargo hanno difficoltà a procurarsi cibo e sono esposti alle malattie
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Il cambiamento climatico in atto ha già qualche conseguenza sugli animali: ne sanno qualcosa i ricci che sono gli unici animali insettivori che da ottobre ad aprile dovrebbero andare in letargo nella loro confortevole tana, ma a causa del prolungarsi delle temperature più alte ritardano il letargo. Per questo da anni i volontari della Protezione Animali continuano a soccorrere, anche a fine novembre, soggetti in gravi condizioni.

Ritardando infatti il letargo hanno difficoltà a procurarsi cibo, dimagriscono e sono più esposti alle malattie; nei giorni scorsi gli operatori dell’Enpa ne hanno soccorsi due a Savona, uno alla Villetta che pesa meno di 400 grammi ed era assalito da pulci e da vermi capillaria ed un secondo, alle Fornaci, del peso di soli 230 grammi; sono ora in cura intensiva e, appena guariti verrà trovato loro uno stallo invernale presso qualche collaboratore, in attesa di essere liberato in primavera.

Il riccio è un animale particolarmente protetto dalla legge ed è quindi vietato catturarlo, cacciarlo, ucciderlo o detenerlo; può vivere fino a 10 anni, ha circa 6.000 aculei, ha abitudini notturne ed è sostanzialmente onnivoro, mangia in prevalenza insetti, lumache, ragni e lombrichi ma anche frutta e piccoli rettili; ed ha con i gatti liberi e quelli di casa in passeggiata, un reciproco comportamento di rispetto. Quest’anno, tra gli oltre duemilaseicento soggetti selvatici feriti, malati o in difficoltà, i volontari dell’Enpa ne hanno finora raccolti e curati, in tutta la provincia, settantacinque.