
"Dalle statistiche locali emergono due aspetti preoccupanti anzitutto, il fatto che siano costanti negli ultimi anni deve essere considerato come un elemento negativo. In secondo luogo, un'ampia parte di coloro che scoprono di essere affetti, circa il 40%, registra uno stadio della malattia già avanzato. Questo dato costante rappresenta un fatto grave, poiché siamo di fronte a una patologia per la quale esistono diversi strumenti di prevenzione: l'ignoranza rappresenta il principale ostacolo da affrontare", commenta Giovanni Cassola, ex direttore del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Galliera di Genova e vicepresidente di Anlaids Liguria.
IL COMMENTO
Il nuovo Papa mantenga lo sguardo di Francesco sui detenuti
Il lavoro al centro della battaglia elettorale, ma Genova non ha bisogno di promesse