.jpg)
Con mille euro, hanno scoperto gli investigatori, l'uomo portava l'auto all'estero e le immatricolava lì dove venivano prodotti falsi documenti assicurativi. Poi le vetture venivano riportate in Italia e riconsegnate al proprietario, risparmiando in questo modo i soldi di bollo e assicurazione. I militari hanno scoperto già una quindicina di casi. Tutto è partito dal controllo di auto con le targhe della Bulgaria e la verifica dei documenti.
IL COMMENTO
Ex Ilva, Genova sempre più nei guai: governo confuso e Salis reticente
Evviva le “isolette pedonali diffuse” da provare ogni mese nei quartieri