cronaca

Inevitabili le ripercussioni a lungo termine
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Emergenza Covid-19 è sempre più sinonimo di emergenza sociale. Viene da sé che lo stravolgimento delle abitudini quotidiane ha penalizzato un'ampa fascia di popolazione, tra cui in particolare i liberi professionisti e gli esercenti. Le vittime del lockdown e della spirale di crisi da esso generata sono 'nuovi poveri' e appartengono a un ceto medio-basso a cui si aggiunge la difficoltà di superare un inverno in piena emergenza sanitaria.


A fare il punto della situazione savonese è Marco Berbaldi, presidente della Fondazione Diocesana Comunità Servizi: "Ci troviamo in un contesto tanto complesso quanto fluido, che al momento non ci permette di analizzare i dati con percentuali statistiche. Certo è che gli accessi al centro di ascolto sono aumentati progressivamente da marzo a questa parte, così come le richieste di aiuto da parte di nuclei familiari prima autosufficienti. La criticità principale in questo periodo è quella del mantenimento dell'abitazione".


"Per far fronte alle situazioni di emergenza abbiamo presentato il fondo 'Insieme per ripartire' su iniziativa del vescovo di Savona Calogero Marino per sostenere le persone in difficoltà. I sacerdoti hanno contribuito immediatamente con un versamento di 16 mila euro, poi sostenuto anche dalla comunità. Siamo arrivati alla cifra di 391 mila euro grazie al contributo straordinario della CEI di 290 mila euro. Abbiamo pertanto erogato circa 145 mila euro di contributi per sopperire alle esigenze immediate. Parte dei contribuiti è stata erogata a sostegno dei centri di ascolto parrocchiali per fare in modo che gli aiuti siano distribuiti capillarmente sul territorio" prosegue Berbaldi.


Nei mesi invernali l'accoglienza notturna diventa fondamentale per le persone più fragili. "I senza dimora hanno bisogno di tutela. Lo scorso anno abbiamo ampliato l'accoglienza notturna grazie al seminario vescovile e quest'anno aumenteremo ulteriormente la disponibilità di spazi sicuri. Ora è difficile fare un bilancio di questo 2020 perché stiamo affrontando una seconda ondata di contagi e non sappiamo quali nuove misure restrittive verranno messe in atto" conclude il presidente.