salute e medicina

Tutti i numeri della pandemia in Liguria
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L'aumento dei casi di Covid preoccupa. Il ministero della Salute e l'Istituto superiore della Sanità hanno lanciato l'allarme per dieci Regioni italiane, Liguria compresa, sul rischio di tenuta delle terapie intensive (LEGGI QUI). Quali sono al momento le disponibilità della Liguria? A partire dalle terapie intensive, l'ultimo bollettino emesso da Alisa per la Liguria datato 15 ottobre parla di 342 persone positive al Covid ricoverate nelle strutture della regione, di queste 26 si trovano in terapia intensiva (il dato sottolinea che sono tre in meno rispetto al giorno precedente).

Angelo Gratarola, direttore del dipartimento di emergenza del San Martino di Genova fa il punto della situazione: "Al momento in tutta la Liguria abbiamo a disposizione circa 250 posti in terapia intensiva, di questi 100 sono a Genova. Quello lanciato dal ministero e dall'Iss è un warning di pericolo e bisogna ovviamente tenere alta l'attenzione", dice Gratarola. L'altro dato che va tenuto in considerazione è quello dei ricoverati, ovvero chi ha necessità di cure ospedaliere di media intensità. Il direttore del Dipartimento di emergenza del San Martino spiega che rispetto a marzo-aprile la situazione si è capovolta con pochi casi che hanno necessità di cure in terapie intensive e un aumento di quelli che hanno invece urgenza di cure ospedaliere.

Il dato al 15 ottobre riporta 342 ricoveri in tutta la Liguria a fronte di 1200 posti di media intensità disponibili. Gli attuali pazienti ricoverati sono così suddivisi: 19 in Asl1 (nessuna in terapia intensiva), 26 in Asl2 (3 in terapia intensiva), 150 in Asl3 (12 in terapia intensiva), 30 in Asl4 (nessuno in terapia intensiva) e 54 in Asl5 (7 in terapia intensiva). Al momento dunque il margine per ricoverati e chi necessità delle cure più invasive è di oltre 850 posti liberi in media intensità e più di 220 per la terapia intensiva. L'aumento dei casi è evidente, ma il margine per la risposta ospedaliera in Liguria sembra esserci. Sempre seguendo la verità portata dai numeri risulta che il 10,4% delle terapie della Liguria sono occupate. Mentre per quanto riguarda i posti letto delle medie intensità il dato sale al  28,4% 

La situazione più complicata per quanto riguarda la Liguria è quella di Genova. E le misure messe in campo per limitare la diffusione del cluster nel centro storico e in altri quattro quartieri cittadini ne sono l'esempio (LEGGI QUI). Il mondo sanitario continua a ribadire che la lettura dei dati giornalieri sui nuovi casi di positività ha poco senso, troppo variabile e troppo dipendente dal numero di tamponi effettuati. Più significativo per avere il quadro complessivo della seconda ondata di Covid sembra dunque essere il dato riguardante gli ospedalizzati e le terapie intensive a livello settimanale


Per quanto riguarda l'andamento dall'estate a oggi, il primo agosto c'erano 19 ospedalizzati, nessuno in terapia intensiva, 1157 attuali positivi e un rapporto tamponi effettuati/nuovi positivi al 0,9%. Una settimana dopo la situazione è rimasta praticamente invariata. L'8 agosto infatti c'erano 1157 positivi, 21 ospedalizzati di cui uno in terapia intensiva e un rapporto tamponi effettuati/nuovi positivi pari allo 0,4%.

Il giorno di Ferragosto si rileva un aumento dei ricoverati in terapia intensiva che sale a 3 con in totale 20 ospedalizzati (dato praticamente invariato), gli attuali positivi era di 1257 e un rapporto tamponi/nuovi casi all'1,7%. Il 22 agosto ancora una situazione assolutamente sotto controllo con 19 ospedalizzato, uno in terapia intensiva e 1354 attuali positivi e un rapporto tamponi/nuovi casi all'1,8%. Il 29 agosto un primo vero aumento degli ospedalizzati con 30 casi, uno in terapia intensiva con 1506 attuali positivi e il rapporto tamponi/nuovi positivi al 3%.

Il 5 settembre gli ospedalizzati raddoppiano da 30 a 61 con 7 di questi in terapia intensiva, 1770 gli attuali positivi e un rapporto tamponi/nuovi casi al 3,5%. Il 12 settembre l'andamento ci parla di un nuovo raddoppio degli ospedalizzati che passano a 120 con 11 persone in terapia intensiva e 2241 attuali positivi e un rapporto salito al 4,4%. Il 19 settembre gli ospedalizzati diventano 156 con 16 in terapia intensiva e 2712 attuali positivi e un rapporto tamponi/nuovi positivi al 2,9%.

Poi un assestamento rilevato al 26 settembre con 155 ospedalizzati, 19 in terapia intensiva, 3078 attuali positivi e il rapporto tamponi/nuovi positivi al 3,2%. Il 3 ottobre scorso invece gli ospedalizzati erano 188, di questi 21 in terapia intensiva. 3.402 gli attuali positivi per un rapporto tamponi(nuovi positivi al 3,8%. Il 10 ottobre invece il dato segnava 248 ospedalizzati con 26 persone in terapia intensiva, gli stessi del dato di ieri 15 ottobre. Mentre il rapporto tamponi/nuovi positivi saliva a 5,8% con 3.995 attuali positivi. I numeri del 15 ottobre dicono che il rapporto tamponi/nuovi positivi è salito a 8,3%.

Tanti dati ma che fotografano in modo chiaro l'andamento della curva del contagio in Liguria. L'aumento c'è, così come il tempo per predisporre tutto e affrontare la nuova ondata, ma non è tanto visto la velocità dell'incremento.

In quaranta giorni si è passati da 30 ospedalizzati agli attuali 342. "Chi lavora in corsia e ha visto l'incremento dei ricoveri degli ultimi giorni, sa che bisogna tutti impegnarci per invertire la curva dei contagi e dei ricoveri, che ha preso una brutta piega. Occorre intervenire subito mettendo in pratica i vari piani pandemici per l'incremento dei posti letto e stringendo ulteriormente sulle misure di prevenzione. Se necessario in alcune aree bisogna anche pensare a interventi radicali", spiega Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. Di Andrea Popolano