cronaca

La sindaca Sasso: "Un grazie ai volontari"
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La Valle Argentina sconta il passaggio della violenta perturbazione che si è abbattuta sul Ponente nella notte tra venerdì e sabato. Danni per milioni di euro e strade da ricostruire, quando si piangono ancora i morti dell’ennesima ondata di maltempo che ha messo in ginocchio il Nord Italia: un disastro, sia per i comuni, sia per le attività del territorio. Fin da subito la comunità, insieme a sindaci, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Polizia Municipale e Forze dell’Ordine, si è rimboccata le maniche per ripristinare i collegamenti e soprattutto per far tornare acqua ed energia elettrica. Un’impresa non semplice, tanto che si stimano disagi per altri 5 giorni e disagi maggiori nelle frazioni.


Tra i comuni più colpiti anche quello di Molini di Triora, travolto dalla furia del torrente, dal vento e dalla pioggia. Alcune strutture costruite a lato delle anse sono state spazzate via dalla corrente, che ha lasciato dietro di sé fango e detriti. “La situazione più problematica è quella della viabilità, il paese di Corte e il comune di Triora sono ancora isolati. Nelle ultime ore sono andata insieme alla Provincia e agli ingegneri a fare un sopralluogo per trovare quanto prima una soluzione veloce seppur provvisoria. Corte è una frazione del mio comune, dove sono peraltro ancora senz’acqua".


A questa frana si aggiunge la situazione di Gavano,
dove stanno cercando di riaprire una strada tuttora interrotta in tre punti. Stiamo lavorando ininterrottamente da venerdì” spiega la sindaca Manuela Sasso tracciando una stima indicativa dei danni pubblici: “Parliamo di 9 milioni di euro, senza contare il bilancio dei privati. Più colpito è il paese di Molini con la zona delle botteghe da ripristinare, ma ogni frazione ha una situazione di criticità da risolvere visto c’è stata una concomitanza di fenomeni meteoavversi”.


La parte bassa del paese è stata “la più colpita a livello di inondazione, nella notte avevamo dovuto sgomberare diverse abitazioni trovando una sistemazione alternativa per le famiglie. Per fortuna non si sono registrati danni strutturali e quasi tutti sono riusciti a rientrare a casa tranne coloro che risiedono all’altezza del bivio per entrare in paese dove è in atto una frana che minaccia una palazzina con tre appartamenti e siamo in contatto con i geologi per monitorare i movimenti” prosegue Sasso. La preoccupazione dei sindaci è quella di una possibile stagione autunnale segnata dalle piogge: “Siamo fragili, non riusciremmo a contrastare una nuova emergenza” conclude la prima cittadina.


Oltre alla viabilità, l’altro nodo riguarda l’acqua potabile che al momento arriva centellinata grazie a un bypass. Stando alle prime stime, sarà inutilizzabile ancora per qualche giorno: dei 14 acquedotti quasi nessuno è operativo e le tubature sono state danneggiate. Ai danni strutturali si aggiunge l'impossibilità di portare avanti una serie di servizi a causa dell’allagamento del magazzino in cui venivano ricoverati i mezzi comunali. Ancora una volta, però, la solidarietà tra abitanti e volontari sta permettendo a un’intera vallata di rialzare la testa in attesa di un aiuto concreto per ricostruire quanto spazzato via dalla corrente.