cronaca

L'inchiesta sulle condizioni igieniche del centro storico di Genova
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"Grazie, grazie mille, ci volevate voi!": inizia così la telefonata con il direttore del Dipartimento di Economia dell'Università di Genova, il professor Alberto Quagli, che ieri abbiamo intervistato nell'ambito della nostra inchiesta sul pesante degrado della zona della Darsena a Genova, accanto all'Università e alla stazione Marittima, biglietto da visita per i turisti e percorso obbligato per chi deve andare in facoltà, a lavorare, a passeggiare.

Ieri abbiamo mostrato, proprio insieme al professor Quagli, la situazione pessima, non solo del palazzo degradato di via Boccanegra, che cade letteralmente a pezzi, tra impalcature arrugginite, topi morti e vivi, bivacchi notturni, spaccio e smercio di prodotti rubati (LEGGI QUI) Abbiamo anche fatto vedere cosa succede nel lato Sud della Facoltà di Economia, verso ponte Parodi, con "i tossicodipendenti che giocano a freccette con le siringhe lanciandole dalla scala antincendio in un contenitore sottostante, con le feci e il sangue accanto alle porte a vetri, le bottigliette di plastica e di vetro". L'Ateneo aveva inviato una lettera alle diverse autorità competenti in zona, per chiedere almeno un presidio dei varchi, fisso, perchè qui entra chiunque e fa quello che vuole. 

 

Ebbene, stamani il direttore Quagli ci ha chiamato per comunicare che "sono arrivati 8 agenti di polizia municipale, si sono fatti accompagnare da me a vedere la zona e la Geam, (n.d.r. l'impresa che si occupa delle pulizie in porto) che ha iniziato a pulire la zona che vi ho mostrato ieri, abbiamo parlato anche dei problemi di illuminazione nella galleria di accesso alla facoltà. Insomma, qualcosa si è mosso, non è la soluzione definitiva ma è già qualcosa. Grazie anche a Primocanale che ha smosso le acque". 

 

Intanto noi torneremo la prossima settimana sul posto, insieme al vice sindaco Pietro Piciocchi, per capire quali sono le competenze sue e dell'Autorità portuale, di Porto Antico e di chiunque altro.