cronaca

Il sindaco di Masone: "La situazione è insostenibile, la gente deve andare a lavorare"
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Un incubo senza fine. Ancora lavori e ancora disagi. Il cantiere sulla A26 tra il km 8,4 e 6 andrà avanti ancora per un po', almeno fino al 20 ottobre. A comunicarlo è l'Unione dei Comuni Stura, Orba e Leira che hanno ricevuta la nuova comunicazione da parte di Autostrade per l'Italia. I lavori di manutenzione e adeguamento delle gallerie era già iniziato lo scorso 7 settembre ma ora è arrivata la proroga del cantiere.

Resta l'incubo viabilità per i residenti delle vallate che devono anche fare i conti con la situazione della strada del Turchino, l'unica alternativa che per raggiungere la vallata su cui però pende la spada di damocle della frana del Gnocchetto che obbliga la chiusura ogni qual volta viene emanata un'allerta meteo.

Su tratto di autostrada interessata dunque persiste uno scambio di carreggiata che proseguirà almeno per altri 20 giorni. Il documento inviato ai sindaci da Autostrade spiega anche che dalle ore 12 del lunedì alle ore 12 del venerdì "verrà aperta una corsia aggiuntiva, alla corsia deviata, in caso di accodamenti, due corsie di transito per entrambe le corsie di traffico". Una dicitura complessa che in parole povere vuol dire che una corsia dal lunedì al venerdì resterà aperta anche in direzione Sud ma in caso di code eccessive verrà aperta anche un'altra corsia. Ma solo se di fronte a importante mole di traffico. Con lo scambio di carreggiata, senza 'corsie cuscinetto' questa volta che resterà in vigore durante la notte.

Dalla vallata arriva l'ennesimo grido di allarme per una situazione che sembra davvero senza fine come spiega il sindaco di Masone Enrico Piccardo: "Siamo ormai abituati a questi colpi di mano, ci dispiace la mancanza di parole da parte del ministero che ci aveva garantito due corsie per senso di marcia. Andiamo incontro a una stagione che non ci permette di avere ulteriori disagi con ghiaccio, pioggia e neve, la gente deve andare a lavorare, ha bisogno di certezze sugli orari". Una situazione ritenuta insostenibile. Per tutta l'estate era arrivata la promessa che le cose sarebbero andata a migliorare con i cantieri via via che sarebbero spariti. Dal primo settembre la tratta che riguarda la A26 è tornata a pagamento. Da Ovada a Masone si paga 1,50, da Masone a Genova Pra' la stessa cifra, quella di un cappuccino, ma con i disagi di prima, se non proprio tutti quasi li stessi.

Il sindaco Piccardo annuncia battaglia: "Ora vediamo di fare un'azione forte anche attraverso l'aiuto degli altri sindaci della zona, siamo disposti a non viaggiare di notte in modo che facciano tutti i lavori in quelle ore ma poi la mattina dateci la possibilità di andare a lavorare. La A26 ora è poco più di una statale" ma che si paga. La storia sembra poi sempre la stessa. Ai lavori in programma viene segnata una data di termine che poi si portare in avanti nel termine. "Spero che non succeda anche questa volta ma non ci credo" commenta amareggiato Piccardo.