cronaca

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Da una parte (in Liguria) tempi stretti, rigidi, impraticabili e per oltre 200 gallerie.Dall’altra parte (sulla Roma-Teramo) un programma che consente di programmare lo stesso tipo di interventi fimo a dicembre è solo per 18 gallerie.

La verifica dello stato di salute delle gallerie, con lo smontaggio delle onduline e i necessari accertamenti tecnici, non è stata gestita nella stessa maniera in tutta Italia. La sensazione che ci fossero state indicazioni diverse e penalizzanti per la Liguria circa i controlli imposti dal Ministero delle Infrastrutture era diffusa. La lettera CLICCA QUI (inviata dal Mit al concessionario alla “Strada dei Parchi Spa L’8 giugno scorso) sembra dimostrare che ci siano stati due pesi e due misure.

Mentre sul nodo di Genova era stato stilato e imposto un piano di lavori che ha paralizzato la Liguria e che doveva concludersi entro il mese di giugno (con tempi che poi si sono peraltro allungati, provocando ulteriori pesanti disagi), l’indicazione che il Ministero ha inviato alla concessionaria che gestisce i tratti della A24 e A25 nel centro Italia appare molto più permissiva: “Si ritiene - si legge nella lettera - che il programma presentato debba essere rivisto prevedendo l’ultimazione delle ispezioni preliminari al 30/09/2020 e il completamento delle ispezioni approfondite entro il trimestre successivo ovvero il 31/12/2020”.

Insomma per lo stesso tipo di interventi, il Mit ha dato disposizioni diverse, rendendo la vita dei liguri impossibile, con mesi di code e caos, provocando gravi conseguenze all’economia della regione, dal porto al turismo, dal commercio al turismo. E sarebbe opportuno che spiegasse le ragioni di questa discordanza.